Axe Italia

Axé è Arteducazione

Un percorso formativo dedicato ai genitori dei figli che frequentano due scuole di Milano per ripensare il ruolo genitoriale nel contesto della scuola e della complessità del mondo in cui viviamo.

Contrasto alla povertà educativa

Stato avanzamento progetto Doors: Formazione alle famiglie (Milano – 2021)

Da Marzo a Giugno per quattordici incontri, due gruppi di genitori degli Istituti Comprensivi di Milano Italo Calvino e Paolo e Larissa Pini di Milano si sono ritrovati tre ore alla settimana (18h-21h) per affrontare approfondire tre aree tematiche:

  •   il ruolo e le difficoltà nella crescita degli adolescenti;
  •   gli strumenti di analisi per decostruire pregiudizi e innescare nuove relazioni educative;
  •   la costruzione e responsabilità della comunità educante.

L’idea nasce dalla consapevolezza di come sia impossibile educare un bambino, adolescente o giovane se allo stesso tempo non si lavora anche con gli altri soggetti che interagiscono con lui, prima fra tutte la famiglia. Questa una delle idee alla base del progetto Doors.

“Per crescere un bambino ci serve un intero villaggio”

Dall’esperienza di Axé in Brasile con i “bambini di strada” abbiamo imparato l’importanza di fortificare e salvaguardare i legami familiari. I genitori vanno ascoltati, coinvolti e stimolati ad un’assunzione di responsabilità. Il compito educativo non può essere interamente scaricato sulla scuola o sulla famiglia, ma l’intera società si deve riscoprire soggetto educante. Le famiglie sono depositarie di una conoscenza intima dei loro figli, assai preziosa per gli altri agenti educativi i quali hanno il compito non solo di raccogliere questo serbatoio di sapere ma anche di stimolarne l’emersione e fovorirne una compiuta e consapevole crescita.

Si è riscontrato come troppo frequentemente scuola, famiglia e presidi territoriali non riescono a lavorare in sinergia, correndo il rischio di mandare messaggi contraddittori.“Nuovi equilibri” é stato un percorso per costruire e fortificare alleanze, dentro e fuori la scuola.

Da qui la necessità di offrire percorsi formativi paralleli che coinvolgano le famiglie, gli educatori e gli insegnanti per costruire e condividere un progetto trasformativo fondato su valori, principi e obiettivi comuni. È anche una questione di linguaggio e comunicazione: serve possedere e condividere un vocabolario comune per dialogare e comprendersi.

Solo come collettività e “villaggio” possiamo mettere in moto un processo di trasformazione il cui centro è rappresentato dal protagonismo dagli educandi che abitano la scuola e la società.

Come insegna Paulo Freire, “la nostra azione educativa è Politica”.

Anche se non sono sempre facili da coinvolgere, le famiglie hanno un grande desiderio di confronto e partecipazione, condizione testimoniata dalla passione con cui intervengono agli incontri.

“Nuovi equilibri “è iniziata come attività da remoto: immaginate quanto costi ai membri di una famiglia tipo, di connettersi per un incontro online di gruppo il martedì o mercoledì dalle 18 alle 20:30, mentre c’è la cena da preparare e si è passata la giornata davanti al PC in smartworking.

Non è semplice, ma una volta entrati, si lasciano coinvolgere con grande entusiasmo e serietà: emerge un forte desiderio di crescita.

Compito di Axè è di stimolare e ascoltare il gruppo genitori, raccogliendo testimonianze preziose e invitandoli alla coesione.

l tema dei pregiudizi e stereotipi è  stato centrale nel percorso “Nuovi equilibri”. È fondamentale che tutti (genitori, insegnanti ed educatori) abbiano il coraggio e la disponibilità a partecipare ad un faticoso lavoro di decostruzione. Osservare, ascoltare, analizzare, approfondire, sforzarsi di comprendere per sviluppare un atteggiamento di pensiero critico, informato e consapevole.  .

La parola educazione, significa letteralmente “tirare fuori”, “nutrire” e non mettere dentro, riempire, addomesticare; “Scuola” deriva dal termine greco Scholè che indica uno spazio di apprendimento libero e che coinvolge la dimensione del divertimento. Per quale motivo abbiamo estromesso dal processo educativo l’esperienza del piacere e del godimento? Perché il cammino della conoscenza viene considerato unicamente come sinonimo di noia e fatica?

Le cose più significative che abbiamo scoperto o imparato nella nostra formazione sono proprio quelle che ci coinvolgono con piacere e gioia. Il “gioco”, diversamente dallo “scherzo”, è una cosa seria. Come affermava Nietzsche, “Maturità dell’uomo” significa “ritrovare la serietà che da bambini si metteva nel gioco”.

Nell’ambito del progetto DOORS si da molta importanza al ruolo della comunità educante (scuola, famiglia e società) nella crescita delle giovani generazioni, ruolo fondamentale soprattutto in questo momento storico in cui l’accesso allo spazio fisico della scuola è stato precluso per l’emergenza sanitaria.

Con i partner di Milano (la Cooperativa Tempo per l’infanzia e il Comune di Milano), si sta lavorando con famiglie e Scuole Calvino e Larissa Pini per strutturare spazi di confronto e co-progettazione, quali i Tavoli di Programmazione Territoriale (TPT). Lo scorso Aprile c’è stato proprio uno di questi incontri, durante il quale si è affrontato il tema del “non lasciare indietro nessuno”.

A partire da momenti di approfondimento di gruppo tra insegnanti e genitori, ci si è confrontati su diversi interrogativi: Cosa significa non lasciare indietro nessuno? Quali sono i soggetti che non vogliamo lasciare indietro? Quali pratiche ci proponiamo di realizzare concretamente per non lasciare indietro nessuno?

Questo è un esempio dei percorsi che si stanno intraprendendo per la costruzione di una comunità educante, capace di riconoscersi consapevole e di assumersi una responsabilità collettiva, a Milano così come negli altri territori italiani dove agisce Progetto DOORS.


Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.

Per prendere visione dello stato di avanzamento del progetto:

Per prendere visione delle attività precedenti: