Axe Italia

Axé è Arteducazione

Lunedì prossimo 11 Marzo si apre l’annuale Grande Formação di Projeto Axé a Salvador. Insieme a Cesare de Florio La Rocca e a Marcos Candido parteciperà tutto il popolo di Axé e come rappresentante di Axé Italia ci sarà il nostro Rocco Fava. Si parlerà di Anarquistas da Imaginação.

“Anarchici dell’immaginazione” inizia la Grande Formazione 2019

L’immaginazione dei bambini è anarchica, ed è per questo che anche chi li educa deve essere, o diventare, un anarchico dell’immaginazione. Questo è l’invito che ci viene da Progetto Axé quest’anno.

L’idea era stato già discussa da Cesare, a dicembre dell’anno scorso, in un’intervista al Giornale delle Fondazioni in cui sottolineava che dobbiamo avere “il coraggio storico di sognare con i piedi per terra”, dobbiamo credere fermamente che “il cambiamento è per oggi”, e “dobbiamo orgogliosamente, alimentando la Creatività, l’Innovazione, il Desiderio e l’indispensabile Immaginazione, gridare al mondo con la nostra azione: Siamo gli anarchici dell’Immaginazione.

Siamo gli anarchici dell’Immaginazione

Projeto Axé ci regala così un’altra efficace espressione della speranza, in questi tempi in cui il mondo sembra andare nella direzione opposta (anche, e forse sopratutto in Brasile).

Tornano in mente le parole del Maestro Paulo Freire:

“Nel momento in cui molti fanno discorsi pragmatici e difendono il nostro adattamento ai fatti, tacciando sogno e utopia non solo come inutili ma anche come inopportuni […] può sembrare strano che io scriva un libro intitolato  La pedagogia della speranza […] Per me, invece, la pratica educativa di scelta progressista non smetterà mai di essere un’avventura che svela, un’esperienza che ci fa scoprire la verità […] Uno dei compiti dell’educatore o dell’educatrice progressista, mediante l’analisi politica, seria e competente, è svelare le possibilità della speranza […]”

Freire diceva anche che occorre sempre partire dalla lingua e dal contesto degli educandi, e mai imporre dall’alto (o dall’altro) le parole da usare.

Ed è per questo che la prima a parlare di anarchia, nella Lectio Magistralis di lunedì mattina, sarà Paloma Amado, le cui parole nascono da una conoscenza profonda della realtà e della cultura di Salvador, la stessa da cui provengono gli educandi di Axé. Paloma è figlia dello scrittore Jorge Amado, l’autore che meglio ha saputo raccontare la vida dei meninos de ruà di Salvador (nel romanzo I capitani della spiaggia), e di Zelia Gattai,  anch’essa “contadora de historias” attraverso le parole e le fotografie.

Paloma parlerà proprio della vita della madre, figlia di emigranti italiani nata a San Paolo, vissuta fin da bambina in mezzo agli anarchici brasiliani, come è stata raccontata in Anarquistas, Graças a Deus (Anarchici, Grazie a Dio), bellissimo libro autobiografico.

Ma neanche questo basta. La speranza da sola non è sufficiente. Necessaria, ma non sufficiente. Ancora una volta, sono le parole di Freire che ce lo fanno capire:

“Sono un uomo di speranza. Con ciò non voglio dire che attribuisco alla mia speranza il potere di trasformare la realtà e, così convinto, parta per il confronto senza prendere in considerazione i dati concreti, materiali basandomi sull’affermazione che la mia sola speranza basti. La mia speranza è necessaria, ma non è sufficiente […] Pensare che la speranza, da sola, trasformi il mondo e agire mossi da tale ingenuità è una maniera eccellente per cadere nella disperazione, nel pessimismo, nel fatalismo.”

Per trasformare la realtà, occorre una conoscenza molto approfondita della stessa,, anche teorica.

È a questo che puntano gli altri interventi della giornata:

Graça Druck parlerà di Neofascismo e resistenza democratica

Marle Macedo parlerà di Anarchismo, dalla Grecia ai nostri giorni

Alberto Pita parlerà di Creazione e immaginazione nell’arte