Axe Italia

Axé è Arteducazione

Si è concluso a Milano presso lo Spazio Arteducazione il percorso formativo con le famiglie dei ragazzi/e della scuola I.C Italo Calvino. Un ciclo di appuntamenti rivolti a genitori capici di mettersi in gioco e scoprirsi equilibristi danzanti.

Contrasto alla povertà educativa

Stato avanzamento progetto DOORS. Nuovi equilibri: formazione per genitori danzanti – terzo modulo (Milano 2022)

Sarebbe velleitario e ingenuo lavorare in campo educativo con un bambino o un adolescente senza riconoscere che parte fondamentale di quel lavoro è coinvolgere anche i genitori e/o referenti famigliari in quello stesso processo.

Progetto Doors ha fatto così suo uno dei principi del metodo Axé, riconoscendo dall’inizio l’importanza di programmare attività non solo con minori ma anche con quei soggetti del mondo adulto che con i minori entrano in relazione, primi tra tutti genitori e insegnanti. Così facendo Doos ha lavorato per attivare un processo di trasformazione sociale capace di generare legami e coesione comunitaria.

Seguendo questa impostazione, da dicembre 2021 a marzo 2022 Axé Italia ha svolto l’ultimo percorso di sostegno alla genitorialità del progetto DOORS. Vi hanno preso parte i genitori – in prevalenza mamme – dell’Istituto Comprensivi Italo Calvino di Milano che ogni mercoledì sera, dalle 18.00 ale 20.30 si sono collegati da remoto per partecipare al percorso.

L’iniziativa nasce dalle richieste degli stessi genitori che, dopo aver partecipato ai due cicli precedenti, si sono rivolti al dirigente scolastico ed ad Axé Italia esprimendo il desiderio di proseguire gli appuntamenti formativi. Axé Italia ha così costruito un programma che potesse accogliere il desiderio delle mamme, proprio attingendo da quanto emerso nei precedenti due cicli di incontri.

Gli interrogativi che hanno guidato come un filo rosso, correndo parallelamente, i dieci incontri sono stati due:

  •  Quali sono i saperi necessari per essere un genitore/educatore democratico?
  •  Come imparare a conoscere lo sguardo dei nostri figli sul mondo?

In un clima di forte coesione  – grazie un lavoro iniziato nel 2019 – il gruppo di genitori ha potuto continuare il lavoro di ricerca e analisi sulla base dell’ascolto reciproco. Non c’era un unico soggetto che insegnava perché tutti i partecipanti erano consapevoli che in quello spazio democratico da loro costruito vi era la possibilità di dare conoscenza e di riceverla e così costruirne una nuova, prodotta collettivamente da una “comunità di apprendimento”.

Il tempo già trascorso insieme, unito agli strumenti di analisi acquisiti hanno permesso alle mamme di rendersi disponibili a condividere autentiche esperienze del loro vissuto fatto di sogni, soddisfazioni e speranze ma anche insicurezze, paure e angosce. Il lavoro ha così alternato al racconto dell’esperienza momenti di riflessione teorica e critica: dalla condivisione, libera e aperta, dei propri pezzi di vita si apriva lo spazio per il confronto e l’approfondimento.

Il nostro formatore Rocco Fava ha lavorato per stimolatore e facilitare gli incontri dando struttura dialogica allo spazio e introducendo contenuti e provocazioni. Ha così “punzecchiato” le mamme, innescando un duplice movimento di ricerca: da un lato attraverso riflessioni collettive durante gli incontri, dall’altro con l’assegnazione dei “compiti a casa” – che per la loro esecuzione hanno richiesto l’apporto di figli/figlie – che venivano poi condivisi in plenaria.

Nei dieci incontri, i genitori danzanti hanno fatto un viaggio di scoperta sulle ali del desiderio, interrogandosi insieme su tematiche come le virtù del genitore/educatore, le emozioni, i sentimenti, la sessualità, il digitale.

Non è stata fatta nessuna proposta formativa cristallizzata in forme di sapere rigidamente precostituito, ma si è lavorato in uno spazio democratico concepito come luogo di riflessione critica e di messa in questione, nella direzione di costruire relazioni autentiche in uno spirito di accoglienza, ascolto e crescita comunitaria.

Il formatore si è dunque sforzato di svolgere il suo ruolo seguendo la maieutica socratica: nel processo educativo il vero educatore è colui il quale riesce a far partorire risposte e risoluzioni direttamente ai suoi interlocutori senza che sia lui stesso a darle e imporle. In tal modo la relazione educativa diviene una pratica di libertà che porta ad un arricchimento reciproco perché i soggetti coinvolti si educando reciprocamente.

Gli incontri hanno visto le mamme sempre più impegnate e desiderose di acquisire un bagaglio di saperi ed esperienze volto a far di loro delle maggiori conoscitrici di come si educa un bambino o un adolescente. Attraverso un lavoro critico su se stesse e attingendo a diversi autori, studiosi e contributi artistici le mamme hanno potuto decostruire numerosi stereotipi accrescendo autonomia e consapevolezza.

Partendo dalla ricerca di comprendere la visione di mondo dei propri figli/figlie – senza dunque credere di già possederla – le mamme danzanti hanno cercato quell’equilibrio necessario per poter imparare ad ascoltare e a interpretare le parole, i gesti ed anche i silenzi dei loro figli.

Il lavoro con le famiglie è concepito, nella prospettiva di Axé adottata dal progetto DOORS, come una parte fondamentale dell’intervento per la lotta alla povertà educativa minorile.

La responsabilità di educare, infatti, non è prerogativa esclusiva della scuola quanto piuttosto un impegno di tutta la società. Per questo le azioni del progetto hanno puntato a costruire comunità e consapevolezza, mettendosi in relazione con diversi soggetti: insegnanti, genitori, operatori ed operatrici del Terzo Settore e della società civile.

L’ultimo incontro del percorso si è svolto in presenza, il 24 marzo a Milano, presso lo Spazio Arteducazione. Le mamme hanno visitato gli spazzi dove tutti i pomeriggi i loro figli fruiscono dei laboratori arteteducativi. A fare gli onori di casa nelle diverse Unità una delle colonne portanti dello Sazio, l’arteducatore delle arti visive Marco Muzzolon.

È stato un momento di grande emozione perché finalmente, il gruppo di mamme con il formatore Rocco hanno potuto lavorare in presenza incontrandosi così non solo con le parole, ma anche attraverso quella corporeità e tattilità che nessuno schermo o connessione riesce ancora a sostituire.


Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.

Per prendere visione delle attività precedenti: