Sognando con i piedi per terra
Mentre il loro “mese natale” volge al termine, Axé Italia ha voluto celebrare Cesare e Marcos con un concerto a cui hanno presenziato oltre 100 spettatori. Un sold out immerso […]
Per saperne di più…Tutte le news di Axé: incontri, nuove sfide, partecipazione. Segui su questo sito e sui social tutte le nostre attività in contrasto alla povertà educativa, e a favore dei bambini e dei giovani. Axé è #ArtEducazione.
Mentre il loro “mese natale” volge al termine, Axé Italia ha voluto celebrare Cesare e Marcos con un concerto a cui hanno presenziato oltre 100 spettatori. Un sold out immerso […]
Per saperne di più…Mentre il loro “mese natale” volge al termine, Axé Italia ha voluto celebrare Cesare e Marcos con un concerto a cui hanno presenziato oltre 100 spettatori.
Un sold out immerso nella bellezza, tenutosi nel chiostro cinquecentesco dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, fra il buco della serratura che dall’Aventino inquadra San Pietro e il giardino degli aranci.
Hanno suonato il Quartetto Diaphorà (Violino I Paolo Sullo – Violino II Luca Sampaolo – Viola Daniele Marcelli – Violoncello Claudio Aiello) e il duo A Maça de Newton (Alessio Baccarini, voce e chitarra, e Luigi Ferracci, percussioni), in un contrappunto fra brani classici dell’immaginario comune e rivisitazioni della tradizione cantautoriale brasiliana.
Una notte di Axé all’insegna dell’Arte: a noi piace pensare che Cesare e Marcos la abbiano seguita con un sorriso sereno e tanto Axé. Qui sotto trovate il video della serata, e, di seguito, un estratto delle parole che Rocco ha utilizzato per introdurre questo evento nel segno della Bellezza.
“27.000 – Ventisettemila. È questo il numero di bambini, adolescenti e giovani (meninos de Rua) che Progetto Axé ha tolto dalla vita di strada nei sui 33 anni di attività.
Buona sera a tutte e tutti.
A nome di Axé Italia, esprimo a voi la nostra gratitudine per aver accolto quest’invito e poter così essere qui con noi oggi a questa che vuole essere una notte di Axé. Siamo felici ed emozionati, perché questa serata è in onore di Cesare de Florio la Rocca e Marcos Antonio Candido Carvalho, scomparsi recentemente, e grazie ai quali, nel 1990 è nato, a Salvador di Bahia nel nord-est del Brasile, Progetto Axé – Centro per la difesa e protezione del bambino e dell’adolescente.
Questa serata è altresì l’occasione per ricordare il professor Guido Clemente che con la moglie Emilia – che ringrazio particolarmente di essere venuta da Firenze – ha portato Axé nel nostro paese fondando Axé Italia nel 2004.
“[Cesare e Marcos] sono stati artisti, artigiani e poeti dell’educazione”
È per me impossibile riuscire a raccontarvi la storia di Cesare e Marcos, è troppo ricca ed intensa, ed io sono personalmente troppo legato ed in debito nei loro confronti da riuscire ad operare una sintesi delle loro vite. Perdonatemi, ci ho provato, ma non ci sono riuscito.
Senza alcun dubbio, Cesare e Marcos sono stati persone fuori dall’ordinario, appartenenti a quella stretta cerchia di uomini straordinari perché capaci di portare nel mondo qualcosa che prima di loro non esisteva. Sono stati capaci di generare bellezza, di portarla all’esistenza trasformando il mondo. Sono Stati artisti, artigiani, e poeti dell’educazione.
Generalmente per indicare qualcosa di impossibile utilizziamo il termine utopia. Cesare e Marcos invece l’hanno sempre intesa in modo diverso. Hanno sognato, con i pedi per terra, l’utopia ed hanno lavorato una intera vita per realizzarla, concependola come qualcosa non di impossibile ma qualcosa che, se anche ancora non esiste, può venire all’esistenza grazie al lavoro di donne e uomini impegnati per realizzarla. E ci sono riusciti. Lo hanno fatto – certamente non da soli – creando un progetto educativo che ha trasformato la vita di miglia di bambini e bambini e così la storia dell’educazione in Brasile e non solo.
‘Senza memoria si diventa stupidi’ ha scritto Jorge Luis Borges in un testo dedicato alla storia dell’eternità che mi ha recentemente regalato Lorenzo. Nella sua apparente scontentezza, questa frase mi ha colpito. Borges ha tremendamente ragione: se non avessimo la capacità di ricordare saremmo dei cretini. Lo si capisce pensando alle piccole come alle grandi cose della vita. Come potremmo orientarci nella quotidianità se non avessimo ricordo e memoria? Come costruire i nostri progetti, i nostri sogni, le nostre aspirazioni più profonde se non avessimo una memoria da cui partire e su cui costruirli?
Noi siamo di Axé Italia, e come ambasciata italiana della casa madre brasiliana, desideriamo ardentemente ricordare i fondatori di Axé non solo perché sentiamo profonda gratitudine nei loro confronti ma anche perché, come nani sulle spalle di giganti, vogliamo proseguire, ‘con la massima audacia’, sulla strada da loro tracciata. La loro memoria è tanto presente da voler essere da noi festeggiata. Non sono fisicamente qui con noi, ma con loro è vivo un ‘continuo e misterioso dialogo’.
Per omaggiare Cesare, Marcos e Guido non potevamo farlo in alcun altro modo che ricorrendo ai linguaggi dell’arte, prediligendo questa sera quello della Musica in note e parole.
In questa notte di Axé, vogliamo dare voce all’arte, lasciare che sia lei, la bellezza, la protagonista di questo tempo che trascorreremo insieme.
Lo faremo con due momenti musicali, interpretati dai musicisti del Quartetto Diaphorà e dal duo ‘La Mela di Newton‘. Giorgia Cardaci leggerà alcuni brani, da noi liberamente scelti, scritti da Cesare de Florio La Rocca.”
Foto: Mirna de Cesaris
Il progetto “Mappatura, conteggio e caratterizzazione della popolazione senza fissa dimora a Salvador” è un intervento di politica pubblica che vede la partecipazione di più istituzioni: il Centro di […]
Per saperne di più…Il progetto “Mappatura, conteggio e caratterizzazione della popolazione senza fissa dimora a Salvador” è un intervento di politica pubblica che vede la partecipazione di più istituzioni:
Per la sua realizzazione, il progetto si avvale anche della collaborazione istituzionale con l’Università Federale di Bahia (UFBA), attraverso tre unità:
Inoltre, l’intervento coinvolge anche la società civile attraverso un gruppo di operatori che fanno capo al:
L’obiettivo generale della ricerca è quello di mappare, contare e censire la popolazione senza fissa dimora: bambini, adolescenti, giovani, adulti e famiglie. Inoltre la ricerca intende caratterizzare le situazioni di vulnerabilità e le violazioni dei diritti vissute da questa popolazione nella città di Salvador a partire dalla produzione di dati socio-demografici:
Con più di 100 agenti di campo assunti da Axé per lavorare nelle strade di Salvador, dal 10 al 14 aprile 2023 si è svolta la formazione e la prima fase di conteggio del censimento della popolazione di strada di Salvador, che comprende le prime interviste e le registrazioni osservative.
Prima di iniziare le attività esterne, il 10 aprile i nostri ricercatori hanno partecipato a una formazione, presso l’Unità Educativa del Pelourinho di Axé, per ricevere indicazioni tecniche su come recarsi sul campo, ricevere e consegnare i materiali di lavoro con mappe e documentazione operativa.
Durante questo incontro è stata consegnata la “Guida per gli agenti sul campo”, contenente informazioni e linee guida sull’applicazione dei questionari, sulla copertura delle aree e sulle dinamiche di lavoro, come ad esempio le modalità di applicazione di un questionario osservativo in situazioni in cui non è possibile effettuare l’intervista, sia per problemi di sicurezza dei ricercatori, sia perché la persona senza dimora si rifiuta di rispondere.
Sempre durante la formazione, il 10 aprile abbiamo ricevuto la visita del Segretario comunale per la Promozione sociale, la lotta alla povertà, lo sport e il tempo libero, Júnior Magalhães, insieme al nostro Coordinatore Generale, Helmut Schned.
Produrre conoscenza e formazione permanente per una politica di protezione e garanzia dei diritti della popolazione in situazione di estrema povertà, con l’obiettivo di trasformare le condizioni di vita di questi soggetti.
Oltre a salutare i ricercatori, entrambi hanno evidenziato l’importanza della ricerca per la municipalità e di come i risultati ottenuti attraverso la Mappatura, il conteggio e la caratterizzazione della popolazione senza fissa dimora possano contribuire alla costruzione di politiche pubbliche per la città di Salvador.
Strategia di intervento
L’intera città di Salvador è stata suddivisa in quattro macroaree (Itapuã/Barra – Centro/Itapagipe – Comune di Salvador/Suburbio e Isole), dall’11 al 14 aprile è iniziata la raccolta dei dati, dove sono stati percorsi alcuni itinerari della città con il supporto di autisti di Axé. Oltre a queste regioni, le interviste sono state realizzate anche nelle unità di accoglienza del municipio e in quelle convenzionate con la Segreteria municipale (Sempre).
Per il processo di applicazione dei questionari, gli agenti di campo sono stati divisi in gruppi di quattro persone e ogni squadra era composta da mobilitatori sociali che potevano essere raccoglitori di rifiuti, persone con esperienza e traiettoria di strada (comprese le persone in ricovero istituzionale), arteducatori del Progetto Axé e/o professionisti con esperienza diretta con i pubblici assistiti.
Queste squadre miste composte da studenti, educatori di strada e partecipanti ai movimenti sociali permettono di svolgere la ricerca in modo congiunto, tenendo conto delle diverse prospettive ed esperienze che permeano l’esperienza nelle strade della città.
Per raggiungere l’intera popolazione senza fissa dimora di Salvador, il censimento della popolazione di strada è stato condotto in 3 turni di notte e 3 turni di giorno, in cui le squadre del mattino hanno visitato gli stessi luoghi in cui si erano recate le squadre della notte nel turno precedente e viceversa.
È da notare che anche le Unità di accoglienza sono state contemplate nei turni del censimento, sia di giorno che di notte. Questa strategia, diversa da quanto fatto nelle ricerche in altri luoghi del Paese, segue la politica secondo cui le persone che vivono in strada non sono solo quelle che dormono per strada, ma anche quelle che pur avendo una casa usano e vivono la strada come luogo di sostentamento e sopravvivenza, trascorrendo lunghi periodi in questi luoghi con marcatori visivi e caratteristiche specifiche in relazione alla presenza in strada.
Ora, sulla base dei dati e delle esperienze ottenute in questa prima settimana in strada, il team del Censimento si prepara a iniziare la seconda fase di intervista.
NOTA BENE: Il 22 gennaio 2024, è stata lanciata la pubblicazione della sintesi della ricerca. I dati del censimento sono disponibili anche virtualmente per tutti coloro che sono interessati. Per visualizzare il documento di sintesi clicca qui.
Progetto Axé promuove la campagna 5 per mille richiamando un motto – divenuto famoso grazie al romanzo “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas – che invita ad unirsi e lottare per […]
Per saperne di più…Progetto Axé promuove la campagna 5 per mille richiamando un motto – divenuto famoso grazie al romanzo “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas – che invita ad unirsi e lottare per non lasciare indietro nessuno.
Attraverso l’elevata professionalità e una complessa teoria pedagogica, Axé combatte ingiustizie e disuguaglianze e, insieme a bambine, bambini, adolescenti e giovani – sia in Brasile che in Italia – lavora per costruire un mondo più giusto in cui tutte e tutti abbiano l’opportunità di realizzare sé stessi.
Quest’anno, anche Flavio Insinna ha deciso di metterci la faccia: in questo scatto, l’artista romano mostra l’immagine simbolo della campagna 2023.
Nell’immagine – realizzata anche quest’anno dal nostro creativo Alessio Baccarini di Communicanda – le giovani educande/artiste di Axé si esibiscono sul palco del più importante teatro di Salvador: il teatro Castro Alves. Lo scatto originario è della fotografa e amica di Axé, Mila Petrillo.
Come ci ha detto lo stesso Flavio Insinna, una firma per Axé è una goccia che, insieme a quelle di tanti, diventa un oceano: tutti per UNO per tutti!
Basta una firma e il codice fiscale – 94116750483 – per essere anche tu al nostro fianco!
Ci hai lasciato perché il tuo cuore ha improvvisamente smesso di battere. Il dolore che ci attraversa è immenso e devastante, ma porta con sé una chiara comprensione di gioia: […]
Per saperne di più…Ci hai lasciato perché il tuo cuore ha improvvisamente smesso di battere. Il dolore che ci attraversa è immenso e devastante, ma porta con sé una chiara comprensione di gioia: la gratitudine per ciò che hai instancabilmente fatto e testimoniato con la tua vita.
Hai contribuito alla nascita di Projeto Axé insieme a Cesare de Florio la Rocca, al cui fianco sei sempre stata in ogni momento della sua vita accompagnandolo e anche prendendoti cura di lui negli anni della fatica e della senilità.
Non hai mai rinunciato alla tua vocazione allo studio, alla ricerca e alla riflessione critica sempre fondandole sul dialogo e ascolto autentici.
Innamorato della differenza, sei sempre stata dalla parte degli ultimi, dei più poveri e più discriminati, lottando per la difesa dei loro diritti e della loro dignità.
Hai lavorato a stretto contatto con Paolo Freire e con capacità creativa hai saputo teorizzare una proposta pedagogica che oggi porta il nome di Pedagogia del Desiderio e che, insieme all’Arteducazione, lavora in Brasile e in Italia per restituire bellezza, sogno e desiderio a migliaia di bambini, adolescenti e giovani.
Ci hai insegnato in termini di decostruzione dei pregiudizi, di costruzione di nuove narrazioni e di massima attenzione al linguaggio. Con la tua pratica educativa ci hai anche dimostrato che le utopie sono progetti possibili ma orizzonti da raggiungere e lottare per essi anche a costo della nostra vita.
L’instancabile perseveranza, la profonda conoscenza e la grande audacia con cui hai condotto centinai di corsi di formazione in Brasile e in Italia, sono per noi, che abbiamo avuto la fortuna di starti accanto, un’inestimabile eredità che continueremo a coltivare per generare nuovi ed esuberanti frutti.
Caro Marcos, ti siamo infinitamente grati e debitori e sappiamo che ora, stretti in un abbraccio eterno con Cesare, insieme continuerete a infonderci il vostro amore sempre bagnato di Speranza.
Marcos Antônio Cândido Carvalho, tu ci sarai sempre: Axé, Axé, Axé!
Sabato 10 dicembre è stato un giorno particolarmente significativo per tutto l’universo di Progetto Axé: dopo due anni di stop a causa della pandemia, più di 250 mamme e/o referenti […]
Per saperne di più…Sabato 10 dicembre è stato un giorno particolarmente significativo per tutto l’universo di Progetto Axé: dopo due anni di stop a causa della pandemia, più di 250 mamme e/o referenti familiari sono tornati a vivere in presenza gli spazi educativi che quotidianamente vivono i loro figli.
Delle 8:30 alle 12:00 l’Unità del Pelourinho ha riaperto le sue porte per ricominciare in presenza gli incontri denominati “La scuola delle mamme” accogliendo i referenti familiari dei nostri educandi che da due anni avevano potuto partecipare agli incontri solo da remoto grazie a 300 dispositivi mobili messi a disposizione da Progetto Axé.
In un clima di forte emozione per tutti in ragione di una ripresa che si aspettava da tempo, è stato affidato al nostro Marcos Candido il compito di guidare la mattinata in cui si sono sviluppate e approfondite due principali tematiche:
Gli incontri fanno parte di una progettualità, iniziata nel 2018 e sostenuta dalla CEI – Conferenza episcopale italiana e da Fondazione San Zeno, che prevede un percorso di sostegno e rafforzamento delle famiglie dei nostri educandi
Volto ad offrire un percorso di crescita e di consapevolezza a tutte le famiglie dei nostri educandi, il progetto Familíaxé – Un progetto politico pedagogico per il rafforzamento delle famiglie degli educandi/educande si fonda sulla constatazione della crescente disgregazione della famiglia brasiliana, dello svuotamento dei valori su cui essa poggia e della conseguente e continua deresponsabilizzazione dei soggetti che dovrebbero comporla e salvaguardarla.
È indispensabile intervenire con percorsi formativi rivolti agli adulti se desideriamo che il nostro lavoro non si limiti a tappare buchi ma ambisca ad attivare processi di trasformazione sociale.
Gli incontri di formazione sono dunque uno spazio democratico di crescita – un luogo educativo e di costruzione di cittadinanza – dove si offre a dei soggetti adulti che vivono in condizioni di povertà la possibilità di vivere una dimensione educativa di confronto e di crescita collettiva.
Il valore di questi incontri è enorme. I partecipanti sono principalmente donne sole e povere che hanno la responsabilità di crescere i loro figli in un contesto di forte abbandono sociale. I padri sono prevalentemente assenti e spesso hanno più figli da donne diverse.
Nella prospettiva di Axé, è impossibile difendere i diritti dei più piccoli se non si lavora allo stesso tempo anche con i loro referenti adulti. La famiglia e più in generale il mondo adulto rimane un punto di riferimento con il quale è necessario tessere un dialogo fatto di ascolto, riflessione critica e valorizzazione del patrimonio culturale ed esperienziale di cui questi soggetti sono portatori.
La scuola delle mamme è dunque una spazio di crescita preziosissimo e unico offerto alle donne/madri dei nostri educandi che appartengono alle fasce più povere della popolazione di Salvador. Partecipando, hanno l’opportunità di investire sulla loro crescita civile, sociale e politica in un percorso di formazione di cittadinanza che si affianca ed accompagna quello delle loro figlie/i. Gli incontri sono occasione di crescita ed esperienza non soltanto per le famiglie ma si aprono ad una dimensione di reciprocità.
Come ci insegnano le parole di Cesare de Florio La Rocca estratte dall’inizio del video Il cammino della cittadinanza, dove il fondatore di Axé viene ripreso proprio durante un dialogo con le famiglie: “Noi vogliamo aiutare voi ad essere migliori conoscitori di come si educa un bambino. Noi apprendiamo da voi che siete genitori, mamme, nonne e parenti e voi apprendete da noi che siamo educatori”
(Per saperne di più del progetto Famíliaxé, vai alla scheda progetto.)
(Per saperne di più del progetto Raggiungere Sogni e Desideri, vai alla scheda progetto.)
Con il sostegno di:
Ottobre e novembre 2022 sono stati mesi di intenso lavoro per Axé Italia, che ha viaggiato per l’Italia incontrando i partner di Progetto Zenobia attraverso un percorso di formazione a tappe che […]
Per saperne di più…Ottobre e novembre 2022 sono stati mesi di intenso lavoro per Axé Italia, che ha viaggiato per l’Italia incontrando i partner di Progetto Zenobia attraverso un percorso di formazione a tappe che ha ha coinvolto circa 70 operatori totalizzando 80 ore di formazione.
Il co-fondatore di Axé Brasile, Marcos Antonio Candido Carvalho – venuto appositamente dal Brasile – coadiuvato dal direttore esecutivo di Axé Italia, Rocco Fava, sono andati nei territori di Bologna, Cardito, Cosenza e Piombino per svolgere quattro percorsi formativi incentrati sul “metodo Axé” (Pedagogia del Desiderio e l’Arteducazione).
Fedeli all’insegnamenti di Paulo Freire che concepiva il processo educativo e formativo essenzialmente come democratico e dialogico, Marcos e Rocco hanno lavorato per costruire, in ogni città e con ogni gruppo, spazi di ricerca concepiti come esperienze di produzione di conoscenza collettiva.
Costruire comunità di apprendimento. bell hooks – Insegnare a Trasgredire
Gli incontri si sono svolti partendo dall’ascolto e dalle parole dei partecipanti che hanno scritto una lettera dove, oltre a presentare se stessi, hanno esplicitato le loro aspettative rispetto al percorso formativo che stavano iniziando.
Dalla lettura e analisi dei testi prodotti, i formatori hanno individuato alcune Parole Generatrici che hanno dato l’avvio al percorso di ricerca fornendo le coordinate all’intero processo.
Questa parte iniziale ha permesso ai gruppi di riconoscere dall’inizio la centralità del problema del linguaggio, lasciando emergere il dovere di ogni educatore di saper Bene-Dire il proprio lavoro e dunque di porre massima attenzione alle parole.
Dopo questa prima fase esplorativa e conoscitiva, il lavoro si è spostato sull’approfondimento dei principi epistemologici della Pedagogia del desiderio che sostanziano l’approccio educativo di Axé, ascoltando le preziose parole di Cesare de Florio La Rocca raccolte in un video girato nel 2019 dall’arteducatrice Elisa Roson dello Spazio Arteducazione Milano.
La pratica educativa è stata presentata come atto politico, non perché aderisce a qualche partito, ma perché condivide con la politica – quella con la P maiuscola – l’obiettivo di trasformare la polis e la società attraverso la formazione del cittadino.
In questa ottica sono state indagate le variabili di genere, razza e classe come dimensioni ineludibili per un lavoro educativo che ambisca ad esser consapevole delle caratteristiche e problematicità del contesto in cui si trova ad operare.
La necessità di una indagine critica del contesto sociale e la conseguente consapevolezza che ogni metodo, approccio o pratica educativa sono portatori, il più delle volte inconsapevolmente, di una visione del mondo e della società che deve essere esplicitata, hanno mostrato quanto sia illusorio e ingenuo qualunque approccio che si fondi sull’assunto della neutralità dell’educazione.
I formatori hanno guidato il percorso e stimolato i partecipanti a confrontarsi criticamente sull’impostazione adultocentrica e patriarcale dell’educazione. A tal fine sono stati individuati e approfonditi tre macro-approcci:
Partendo dal riconoscimento del bambino, dell’adolescente e del giovane come soggetto, e di come questa soggettività sia da Axé concepita come tripartita (soggetto di diritto, di conoscenza e di desiderio) i gruppi hanno concentrato il lavoro sull’analisi dei 54 articoli che compongono la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC).
Per Axé ogni bambino è soggetto di diritto, soggetto di conoscenza e soggetto di desiderio
La Convenzione è un documento di fondamentale importanza non solo da un punto di vista storico-politico – è la convenzione più ratificata al mondo con 196 Stati firmatari – ma soprattutto sul piano giuridico-sociale: per la prima volta a tutti i soggetti con meno di 18 anni sono attribuiti diritti politici, civili e sociali.
Il documento, ratificato anche dall’Italia nel 1991, risulta dunque uno strumento indispensabile da conoscere per chiunque lavori in contesti educativi, soprattutto se particolarmente fragili.
Sono state poi indagate le ragioni che sostanziano la concezione del bambino come soggetto di conoscenza e dunque come soggetto non solo portatore di diritti ma anche di esperienza, sapere e cultura.
Facendo ricorso dapprima al pensiero di Freire che insiste sulla necessità di partire dalla conoscenza e visione che il bambino ha del mondo, sono stati poi approfonditi i concetti di “adattamento” e “approssimazione” nell’opera dello psicologo svizzero Jean Piaget. Successivamente si è lavorato sul pensiero del pedagogo russo Lev Semënovič Vygotskij approfondendo la sua idea di “zona di sviluppo prossimale”.
La riflessione sulla dimensione del Desiderio e del riconoscimento del bambino come soggetto di desiderio ha occupato più tempo rispetto alle precedenti e si è svolta in due fasi:
Il dialogo platonico “Il Simposio” è stata la prima immagine del desiderio introdotta dai formatori i quali hanno fatto lavorare i gruppi attraverso una lettura e analisi del testo ed una successiva restituzione collettiva.
Nei quattro territori, ogni gruppo ha approcciato e interpretato il testo in forma diversa rendendo la riflessione sempre nuova e originale. La bellezza del Simposio ha contagiato i partecipanti tanto che molti di loro si sono lasciati trasportare a tal punto da interpretare la restituzione in forma teatrale.
Proprio attraverso la psicanalisi è stato possibile indagare il ruolo del desiderio nella vita psichica del neonato e dell’adulto evidenziando la sua natura radicalmente diversa rispetto alla dimensione del bisogno.
È stato discusso come il capitalismo e il mercato conoscano assai bene la logica del desiderio e la sfruttino per indurci a desiderare l’acquisto di prodotti. Si è mostrato il rapporto tra desiderio, mancanza e arte anche attraverso la proiezione dello short film A-like.
AttraversaMenti è il primo ciclo di un percorso formativo che accompagna i tre anni di progetto Zenobia, con appuntamenti di aggiornamento da remoto e cicli di Analisi della Pratica nel II°e III° anno
L’approfondimento sul desiderio ha permesso ai gruppi di iniziare una riflessione critica sul lavoro dell’educatore e sull’operato delle stesse organizzazioni del terzo settore che li ha portati a riconoscere quanto sia grande anche per loro il rischio di riprodurre inconsapevolmente meccanismi che causano il problema che in realtà si vorrebbe risolvere.
Così, tornando al tema che aveva dato avvio ai lavori circa l’importanza del linguaggio e del Bene-Dire il proprio lavoro e le proprie pratiche, sono stati messi in questione i significati comunemente accettati di parole quali ad esempio: servizi sociali, utenti, immigrati, bisognosi, povertà educativa ecc.
La visione di materiale video che descrive il lavoro di Projeto Axé a Salvador e le diverse discussioni che ne sono scaturite hanno permesso di dare sostanza e concretezza alla Pedagogia del Desiderio mostrando come essa si incarni nella pratica arteducativa e trasformi la vita dei bambini di strada e delle loro famiglie.
In ogni territorio Attraversamenti si è concluso con una sintesi collettiva del percorso. Durante questa fase ogni partecipante ha potuto condividere con i formatori e l’intero gruppo una restituzione personale dell’esperienza formativa. I formatori hanno ascoltato e successivamente illustrato alcuni strumenti pratici di lavoro invitando i gruppi ad utilizzarli per le attività future.
Attraversamenti è un percorso pensato per accompagnare l’intera durata del progetto Zenobia. In ogni città il prossimo appuntamento è fissato per marzo/aprile 2023, con un incontro da remoto con ogni gruppo durante il quale si inizierà il processo di analisi e revisione della pratica che verrà poi proseguito nel secondo e terzo anno.
Prima di salutarsi, ogni gruppo in formazione si è alzato in piedi, ha composto un cerchio prendendosi per mano e, con l’obiettivo di farsi sentire fino in Brasile, ha gridato a gran voce: Axé! Axé! Axé!
[Per la scheda completa del Progetto Zenobia clicca qui]
Il progetto Zenobia 2020-PIN-01273 è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org
Anche quest’anno Axé Italia ha voluto incontrare i suoi amici e sostenitori toscani in una serata che si è svolta nella splendida cornice delle colline fiorentine tra Pontassieve e Pelago […]
Per saperne di più…Anche quest’anno Axé Italia ha voluto incontrare i suoi amici e sostenitori toscani in una serata che si è svolta nella splendida cornice delle colline fiorentine tra Pontassieve e Pelago nella casa della Presidente Sally Innocenti.
La cena sull’Aia è arrivata alla sua V° edizione e quest’anno – nella forma inedita dell’apericena – ha riunito più di novanta persone tra vecchi e nuovi amici di Axé.
Grazie a un lavoro di squadra coordinato da Sally che ha convolto familiari e volontari, Axé Italia ha organizzato e decorato lo spazio della serata con luci e installazioni e preparato un menù interamente vegetariano a base di prodotti tipici toscani.
A un’atmosfera caratterizzata dal desiderio di incontrarsi, si sono aggiunte condizioni climatiche perfette con una temperatura fresca e mite e una luna quasi piena che ha accompagnato e illuminato le diverse fasi dell’evento.
Il cuore della serata è stata l’omaggio rivolto a Cesare de Florio la Rocca – fondatore di Axé scomparso lo scorso settembre – che è stato ricordato ripercorrendo le tappe della sua incredibile storia e rievocando alcuni dei suoi insegnamenti attraverso la proiezione di una intervista inedita realizzata nel 2016 a Milano.
Sally e Rocco hanno condiviso i loro ricordi di questa figura straordinaria, raccontando anche il loro primo incontro con Cesare e di come questo sia stato un evento che ha cambiato la traiettoria delle loro vite.
Nelle loro parole, il dolore per la morte di Cesare è stato descritto non solo come la perdita di un uomo straordinario, punto di riferimento insostituibile per tutto l’universo di Axé, ma soprattutto come una nuova assunzione di responsabilità che li spinge, con rinnovato e accresciuto impegno, a continuare l’opera realizzata e iniziata dal fondatore.
Con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto. (Giosuè Carducci)
“Con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto” sono forse le migliori parole per descrivere il sentimento di Rocco e Sally nel loro ricordo di Cesare. Questa espressione è tratta dalla poesia di Carducci “Traversando la maremma Toscana” che durante la serata è stata recitata integralmente.
Rocco ci ha raccontato che Cesare la citava spesso proprio nel tentativo di comunicare e dare forma a quel sentimento che si prova quando il dolore e la gioia si concentrano nella stessa emozione.
L'”allegria” che il ricordo di Cesare ha trasmesso si è tramutata in un ballo di gruppo nel quale tutti i partecipanti – dai più grandi ai i più piccoli – hanno sentito il desiderio di cimentarsi.
In molti abbiamo sentito la presenza di chi, da lassù, continua a illuminarci il cammino e a infonderci Speranza.
Come vi abbiamo iniziato a raccontare nel precedente aggiornamento del progetto Familiaxé, grazie alla distribuzione in comodato di 300 cellulari – provvisti di scheda telefonica e connessione ad internet – […]
Per saperne di più…Come vi abbiamo iniziato a raccontare nel precedente aggiornamento del progetto Familiaxé, grazie alla distribuzione in comodato di 300 cellulari – provvisti di scheda telefonica e connessione ad internet – effettuata a dicembre 2020, gli incontri della Scuola delle Mamme, organizzati grazie al finanziato dalla CEI-Conferenza Episcopale Italiana, sono proseguiti a pieno ritmo nel 2021 e in questi primi mesi del 2022.
Gli incontri – ancora più importanti di prima, vista la difficoltà del momento storico segnato dalla pandemia – pur avvenendo in modalità remota hanno permesso ad Axé di tenere viva ed accrescere la relazione educativa con tutto il gruppo di genitori dei nostri educandi.
In questa dimensione dialogica ereditata da Paulo Freire, Projeto Axé si riconosce allo stesso tempo soggetto che educa e soggetto che viene educato.
I diversi appuntamenti si sono concentrati su argomenti di varia natura, avendo sempre un duplice macro obiettivo: da un lato dare parola e supporto alle madri e alle famiglie per accrescere consapevolezza e partecipazione democratica stimolando il loro ruolo attivo di donne e cittadine che contribuiscono alla vita sociale e politica; dall’altro ascoltare e imparare attraverso racconti e testimonianze quale sia la loro “lettura del mondo” e cosa vuol dire essere donne e madri in un contesto di grande vulnerabilità.
Gli incontri hanno visto, al fianco degli arteducatori di Axé, la partecipazione di esperti esterni che hanno dialogato con le madri e i referenti familiari sui diversi temi, quali ad esempio: genere e sessualità, passaggio dall’infanzia all’adolescenza, maternità e, naturalmente, covid-19 e vaccino.
A settembre 2021, tutta la comunità di Projeto Axé si è stretta in un abbraccio virtuale per ricordare, con affetto, riconoscenza e amore, il nostro Cesare.
Tutti gli operatori insieme alle famiglie, agli educandi e alle educande hanno raccolto insieme il legado (eredità) di Cesare, manifestando il desiderio di continuare ad impegnarsi per portare avanti il lavoro di Axé rivolto ai quei bambini “che nessuno vuole” – espressione che Cesare amava ripetere – e continuando così a camminare come degli “incorreggibili sognatori con i piedi per terra” capaci di realizzare INEDITI POSSIBILI.
Da Novembre 2021 ad Aprile 2022 sono stati organizzati sei incontri che hanno approfondito i seguenti temi:
Abbiamo raccolto molte testimonianze delle madre che hanno partecipato agli incontri. Una di loro – Edilene Maciel Miranda, Madre di Cauane Miranda de Souza – a conclusione dell’incontro di marzo condotto da Laise Lemos si è espressa con queste parole:
“È stato molto bello! La ragazza che ha parlato l’ha spiegato bene: le donne hanno sofferto molto ma a poco a poco si stanno distinguendo socialmente e occupano una posizione di rilievo nelle lotte per la garanzia dei diritti”
(Per prendere visione della scheda-progetto completa di Familiaxé clicca qui)
Con il sostegno di:
Lo Spazio Arteducazione Milano incontra i formatori di Axé sin dalla sua nascita nel 2014. Eredita e reinventa i principi del metodo Axé tanto nella pratica arteducativa quanto nel riferimento teorico […]
Per saperne di più…Lo Spazio Arteducazione Milano incontra i formatori di Axé sin dalla sua nascita nel 2014. Eredita e reinventa i principi del metodo Axé tanto nella pratica arteducativa quanto nel riferimento teorico alla Pedagogia del Desiderio.
È indispensabile che si abbia competenza professionale, costruita sempre mediate l’accesso ad iniziative formative permanenti e continue.
Cesare de Florio La Rocca
Il processo di formazione è concepito come un incrocio fondamentale e imprescindibile del lavoro educativo: tutti gli operatori sono riconosciuti in una condizione di formazione continua e permanente. Questo per una ragione molto semplice!
Come ci ha insegnato Cesare de Florio La Rocca “dalle conoscenze e dalla professionalità degli educatori dipende la qualità dei risultati del lavoro con gli educandi”.
Nel mese di Marzo 2022 – all’interno del Progetto DOORS – è stato realizzato un ciclo di incontri tenuti dai formatori di Progetto Axé Italia e Brasile, rivolto alle coordinatrici dello Spazio e a tutti gli arteducatori e arteducatrici della durata complessiva di 25 ore.
Attraverso la partecipazione in collegamento dal Brasile di Marcos Candido di Axé, che dal 2014 dirige gli appuntamenti formativi dello Spazio, si è lavorato per far emergere le difficoltà incontrate sul campo per poi riflettere collettivamente al fine di trovare ipotesi di soluzione ai problemi emersi.
Uno dei momenti più intensi della formazione è stato quando a tutti i partecipanti è stato chiesto di scrivere, per poi condividerlo con il gruppo, un ricordo significativo legato al proprio vissuto a Spazio Arteducazione.
Ogni singolo contributo è stato ascoltato e poi analizzato collettivamente. Il risultato è stato quello di inserire ogni testimonianza in un racconto corale, concretizzato attraverso un video la cui visione è stata condivisa durante l’evento finale del Progetto Doors, trovando l’apprezzamento esplicito anche da parte dei rappresentanti della fondazione Con i Bambini, che finanzia il progetto Doors.
Il lavoro di Axé Italia è quello di portare in diversi territori l’esperienza pratica e teorica sviluppata in 31 anni di lavoro ininterrotto nelle strade del Brasile e far sì che che da questo primo seme possa nascere una pianta forte e robusta capace di diventare un luogo di protezione dei diritti dei minori e di garanzia di accesso all’arte, alla cultura, alla bellezza.
Lo Spazio Arteducazione è sempre di più tutto questo e molto si deve alla collaborazione del Comune di Milano, della Cooperativa Tempo per l’Infanzia e di Axé Italia che hanno creduto in questo progetto, continuando a sostenerlo e farlo crescere.
Alcune foto dello Spazio Arteducazione Milano raccolta durante quest’ultimo ciclo di incontri:
Per saperne di più sullo Spazio Arteducazione Milano:
Sarebbe velleitario e ingenuo lavorare in campo educativo con un bambino o un adolescente senza riconoscere che parte fondamentale di quel lavoro è coinvolgere anche i genitori e/o referenti famigliari […]
Per saperne di più…Sarebbe velleitario e ingenuo lavorare in campo educativo con un bambino o un adolescente senza riconoscere che parte fondamentale di quel lavoro è coinvolgere anche i genitori e/o referenti famigliari in quello stesso processo.
Progetto Doors ha fatto così suo uno dei principi del metodo Axé, riconoscendo dall’inizio l’importanza di programmare attività non solo con minori ma anche con quei soggetti del mondo adulto che con i minori entrano in relazione, primi tra tutti genitori e insegnanti. Così facendo Doos ha lavorato per attivare un processo di trasformazione sociale capace di generare legami e coesione comunitaria.
Seguendo questa impostazione, da dicembre 2021 a marzo 2022 Axé Italia ha svolto l’ultimo percorso di sostegno alla genitorialità del progetto DOORS. Vi hanno preso parte i genitori – in prevalenza mamme – dell’Istituto Comprensivi Italo Calvino di Milano che ogni mercoledì sera, dalle 18.00 ale 20.30 si sono collegati da remoto per partecipare al percorso.
L’iniziativa nasce dalle richieste degli stessi genitori che, dopo aver partecipato ai due cicli precedenti, si sono rivolti al dirigente scolastico ed ad Axé Italia esprimendo il desiderio di proseguire gli appuntamenti formativi. Axé Italia ha così costruito un programma che potesse accogliere il desiderio delle mamme, proprio attingendo da quanto emerso nei precedenti due cicli di incontri.
Gli interrogativi che hanno guidato come un filo rosso, correndo parallelamente, i dieci incontri sono stati due:
In un clima di forte coesione – grazie un lavoro iniziato nel 2019 – il gruppo di genitori ha potuto continuare il lavoro di ricerca e analisi sulla base dell’ascolto reciproco. Non c’era un unico soggetto che insegnava perché tutti i partecipanti erano consapevoli che in quello spazio democratico da loro costruito vi era la possibilità di dare conoscenza e di riceverla e così costruirne una nuova, prodotta collettivamente da una “comunità di apprendimento”.
Il tempo già trascorso insieme, unito agli strumenti di analisi acquisiti hanno permesso alle mamme di rendersi disponibili a condividere autentiche esperienze del loro vissuto fatto di sogni, soddisfazioni e speranze ma anche insicurezze, paure e angosce. Il lavoro ha così alternato al racconto dell’esperienza momenti di riflessione teorica e critica: dalla condivisione, libera e aperta, dei propri pezzi di vita si apriva lo spazio per il confronto e l’approfondimento.
Il nostro formatore Rocco Fava ha lavorato per stimolatore e facilitare gli incontri dando struttura dialogica allo spazio e introducendo contenuti e provocazioni. Ha così “punzecchiato” le mamme, innescando un duplice movimento di ricerca: da un lato attraverso riflessioni collettive durante gli incontri, dall’altro con l’assegnazione dei “compiti a casa” – che per la loro esecuzione hanno richiesto l’apporto di figli/figlie – che venivano poi condivisi in plenaria.
Nei dieci incontri, i genitori danzanti hanno fatto un viaggio di scoperta sulle ali del desiderio, interrogandosi insieme su tematiche come le virtù del genitore/educatore, le emozioni, i sentimenti, la sessualità, il digitale.
Non è stata fatta nessuna proposta formativa cristallizzata in forme di sapere rigidamente precostituito, ma si è lavorato in uno spazio democratico concepito come luogo di riflessione critica e di messa in questione, nella direzione di costruire relazioni autentiche in uno spirito di accoglienza, ascolto e crescita comunitaria.
Il formatore si è dunque sforzato di svolgere il suo ruolo seguendo la maieutica socratica: nel processo educativo il vero educatore è colui il quale riesce a far partorire risposte e risoluzioni direttamente ai suoi interlocutori senza che sia lui stesso a darle e imporle. In tal modo la relazione educativa diviene una pratica di libertà che porta ad un arricchimento reciproco perché i soggetti coinvolti si educando reciprocamente.
Gli incontri hanno visto le mamme sempre più impegnate e desiderose di acquisire un bagaglio di saperi ed esperienze volto a far di loro delle maggiori conoscitrici di come si educa un bambino o un adolescente. Attraverso un lavoro critico su se stesse e attingendo a diversi autori, studiosi e contributi artistici le mamme hanno potuto decostruire numerosi stereotipi accrescendo autonomia e consapevolezza.
Partendo dalla ricerca di comprendere la visione di mondo dei propri figli/figlie – senza dunque credere di già possederla – le mamme danzanti hanno cercato quell’equilibrio necessario per poter imparare ad ascoltare e a interpretare le parole, i gesti ed anche i silenzi dei loro figli.
Il lavoro con le famiglie è concepito, nella prospettiva di Axé adottata dal progetto DOORS, come una parte fondamentale dell’intervento per la lotta alla povertà educativa minorile.
La responsabilità di educare, infatti, non è prerogativa esclusiva della scuola quanto piuttosto un impegno di tutta la società. Per questo le azioni del progetto hanno puntato a costruire comunità e consapevolezza, mettendosi in relazione con diversi soggetti: insegnanti, genitori, operatori ed operatrici del Terzo Settore e della società civile.
L’ultimo incontro del percorso si è svolto in presenza, il 24 marzo a Milano, presso lo Spazio Arteducazione. Le mamme hanno visitato gli spazzi dove tutti i pomeriggi i loro figli fruiscono dei laboratori arteteducativi. A fare gli onori di casa nelle diverse Unità una delle colonne portanti dello Sazio, l’arteducatore delle arti visive Marco Muzzolon.
È stato un momento di grande emozione perché finalmente, il gruppo di mamme con il formatore Rocco hanno potuto lavorare in presenza incontrandosi così non solo con le parole, ma anche attraverso quella corporeità e tattilità che nessuno schermo o connessione riesce ancora a sostituire.
Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.
Per prendere visione delle attività precedenti:
Il Progetto DOORS ha assunto come prospettiva politico-pedagogica quella della Pedagogia del Desiderio e dell’Arteducazione e, in linea con i principi fondamentali di questo approccio, ha realizzato percorsi di formazione […]
Per saperne di più…Il Progetto DOORS ha assunto come prospettiva politico-pedagogica quella della Pedagogia del Desiderio e dell’Arteducazione e, in linea con i principi fondamentali di questo approccio, ha realizzato percorsi di formazione e analisi della pratica – condotti dai formatori di Progetto Axé – che hanno accompagnato i partner lungo i tre anni di progetto.
Il primo anno si sono svolte le formazioni nazionali per gettare le prime basi teoriche del metodo Axé, mentre il secondo e terzo anno sono stati dedicati all’Analisi della Pratica per analizzare e riflettere quanto è fatto. Il contesto pandemico ha stravolta la programamzione iniziale per le attività del secondo e terzo anno di progetto, rendendo così necessario rivedere il programma di Analisi e Revisione della Pratica.
Il percorso si è dunque articolato in due momenti:
Il percorso di analisi e riflessione sulla pratica è per sua natura collettivo e condiviso. I due formatori si sono pertanto sforzati di creare uno spazio di ascolto e di dialogo capace di suscitare nei partecipanti il desiderio di mettere in comunione e confrontare le varie esperienze vissute all’interno del progetto DOORS. Ciò ha portato il gruppo ad intraprendere un percorso di ricerca condiviso attraverso un azione di riflessione e approfondimento critici.
Le sette tematiche trasversali sulle quali il gruppo ha lavorano sono state:
L’approccio utilizzato, che ha operato per dare voce e testimonianza a tutti i partner, si è dunque strutturato in uno spirito squisito democratico.
Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo. (P.Freire)
Ognuno dei sette incontri ha avuto inizio con la testimonianza di un singolo partner, individuato come il soggetto più qualificato ad introdurre, dalla sua visuale e alla luce della sua esperienza, il tema dell’incontro. Dopo questa prima fase espositiva – occasione anche per conoscere più da vicino il lavoro di ogni territorio con l’aiuto di video e fotografie – gli altri partecipanti rimasti in ascolto erano chiamati ad avviare la discussione con domande, critiche e richieste di approfondimento.
“Di tutta questa bellezza, cosa ce ne facciamo” è il titolo della pubblicazione scaturita dalla sistematizazzione delle riflessioni fatte nei sette incontri di questo percorso di Analisi della Pratica.
Il testo è una raccolta di voci, idee e dialoghi che si propone da un lato di dare testimonianza di un percorso di ricerca comunitario, dall’altro di contribuire a decostruire molti luoghi comuni ancora diffusi in campo educativo lasciando emergere interrogativi e risposte meritevoli di essere approfondite.
Le Formazioni Nazionali prima e l’Analisi della Pratica poi, hanno individuato problematiche e lanciato nuove piste di approfondimento per gettare le basi per lo sviluppo di una nuova visione educativa. Hanno avuto come risultato inatteso quello di mettere in moto un movimento – di idee e di persone – che riconosce la Pedagogia del Desiderio e l’Arteducazione come un fondamento solido su cui continuare a riflettere insieme per realizzare cambiamento e trasformazione in una prospettiva di garanzia dei diritti.
Per approfondire il contenuto della pubblicazione, clicca qui.
Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.
Per prendere visione dello stato di avanzamento del progetto:
Per prendere visione delle attività precedenti:
È ormai dal 2018 che Fondazione San Zeno cammina al fianco di Progetto Axé. Nel corso degli anni si è sviluppato un rapporto di stima e di fiducia reciproca che ha fatto […]
Per saperne di più…È ormai dal 2018 che Fondazione San Zeno cammina al fianco di Progetto Axé. Nel corso degli anni si è sviluppato un rapporto di stima e di fiducia reciproca che ha fatto sì che la collaborazione divenisse una vera e propria partnership.
Anche nel contesto della crisi sanitaria scoppiata nel 2020, la fondazione veronese ha mostrato grande vicinanza e capacità di ascolto rispondendo con prontezza all’emergenza attraverso un fondo extra volto ad incrementare le risorse economiche necessarie per far fronte alle mutate condizioni.
Il progetto Raggiungere sogni e desideri 2021/2022 approvato lo scorso novembre, è un sogno condiviso, un sognare “con i piedi per terra”, come amava ripetere il nostro caro Cesare de Florio La Rocca.
Attraverso un impegno costante, fatto di passione e professionalità, il progetto consente a Projeto Axé di offrire quotidianamente:
Nel corso del 2021, parte del sostegno economico di Fondazione San Zeno è stato impegnato per l’Ausilio alla Mobilità Fisica e Sociale: si tratta di una piccola somma erogata da Axé in favore degli educandi e delle famiglie con cui lavora.
Il principio che guida questo specifico intervento è quello della lotta alle diseguaglianze sociali. Attraverso l’Ausilio alla Mobilità Fisica e Sociale offriamo un sostegno – vincolato ad un patto educativo e alla frequenza – per fornire a tutti i nostri educandi/e e alle loro famiglie le condizioni di base minime e indispensabili per proteggere la dignità della persona umana e per promuovere l’autonomia di vita.
L’intervento non deve essere considerato di natura assistenziale ma sempre in una prospettiva educativa integrale e diversificata. .
Con l’approvazione dell’annualità 2021/2022, Fondazione San Zeno ha voluto continuare a camminare al fianco di Axé per dare continuità e rafforzare gli interventi degli anni passati e per contribuire al miglioramento costante del lavoro arteducativo.
( L’illustrazione qui sopra è di Marco Paci, realizzata per Fondazione San Zeno.)
Nei primi mesi del 2020 era stato programmato un viaggio dei referenti di Fondazione San Zeno per visitare le Unità di Accoglienza di Projeto Axé ma lo scoppio della pandemica ha costretto a rinviare la visita.
La nostra speranza è che, con un progressivo miglioramento della situazione sanitaria, nel corso del 2022 il viaggio potrà realizzarsi.
Ciò consentirebbe allo staff di San Zeno di poter viaggiare e così realizzare il desiderio, condiviso dai grandi e piccoli di Axé Brasile, di incontrarsi con gli educandi e le famiglie che, consapevoli del grande aiuto proveniente della fondazione, condividono il medesimo desiderio.
(Per la scheda completa del nuovo progetto “Raggiungere sogni e desideri” clicca qui)
Il progetto Soul Food, concluso alla fine del 2021, ha consentito a Progetto Axé di potenziare il suo intervento sul cibo e l’educazione alimentare per i suoi educandi e famiglie […]
Per saperne di più…Il progetto Soul Food, concluso alla fine del 2021, ha consentito a Progetto Axé di potenziare il suo intervento sul cibo e l’educazione alimentare per i suoi educandi e famiglie in un momento storico particolarmente drammatico a causa della pandemia.
Durante tutta l’annualità, lo staff dell’Ufficio 8×1000 della Chiesa Valdese è stato capace di ascoltare e riconoscere le numerose difficoltà ed emergenze consentendo a Progetto Axé di rimodulare l’intervento sulla base del mutato contesto.
Projeto Axé si occupa del benessere dei propri educandi a 360 gradi, contrastando le molteplici dimensioni della povertà e abbandono sociale. Una di queste è proprio legata all’alimentazione: il segmento di popolazione con cui Axé lavora è infatti segnato da condizioni di vita estremamente precarie che comportano spesso la mancanza di cibo e di un’educazione alimentare.
Tali condizioni contribuiscono ad aggravare il fenomeno della malnutrizione, la quale genera conseguenze devastanti sullo sviluppo psico-fisico di bambini, adolescenti e giovani.
Una delle sfide che Axé affronta, in collaborazione ormai da diversi anni con la Chiesa Valdese, è proprio quella di intervenire sulla piaga della fame e sull’assenza di educazione alimentare. Gli interventi principali mirano a:
Ancor di più nel contesto della pandemia – che ha acuito le difficoltà economico-sociali dei soggetti che sono seguiti da Axé lasciando emergere con prepotenza disparità e disuguaglianze – l’azione del progetto Soul Food – La migliore educazione per i più poveri si è dimostrata essenziale.
Come raccontato a febbraio 2021, anche grazie alla capacità della Chiesa Valdese di comprendere le nuove esigenze sorte con lo scoppio della crisi sanitaria, Projeto Axé ha potuto sostenere le famiglie anche dal punto di vista alimentare.
Rispettando tutte le regole di distanziamento fisico, gli arteducatori hanno distribuito centinaia di cestas basicas (pacchi con beni di prima necessità).
Successivamente, a partire da marzo 2021, con un progressivo allentamento delle misure restrittive, Axé ha potuto riprendere a pieno ritmo tanto la distribuzione giornaliera dei pasti nelle Unità quanto gli incontri formativi in presenza.
Dopo il grande lavoro che Projeto Axé ha condotto tramite Soul Food, la Chiesa Valdese ha rinnovato per l’annualità 2021/2022 il suo appoggio e la sua fiducia attraverso il finanziamento di un nuovo progetto.
Con la nuova progettualità Axé Italia ha unito questo nuovo sostegno a quello di Fondazione San Zeno per continuare a rincorre i sogni e i desideri dei nostri educandi e delle loro famiglie e far si che il diritto ad una sana alimentazione sia garantito e difeso.
(Per la scheda completa del nuovo progetto “Raggiungere sogni e desideri” clicca qui)
Lorenzo Ravaglia, romagnolo classe 82, è un ricercatore ed educatore impegnato con Axé da più di un decennio. Nel 2008 ha vissuto a Salvador Bahia/Brasile per circa un anno insieme […]
Per saperne di più…Lorenzo Ravaglia, romagnolo classe 82, è un ricercatore ed educatore impegnato con Axé da più di un decennio. Nel 2008 ha vissuto a Salvador Bahia/Brasile per circa un anno insieme al fraterno amico Rocco Fava attuale direttore esecutivo di Axé Italia.
Insieme hanno avuto l’opportunità non solo di conoscere ed innamorarsi di Cesare de Florio La Rocca ma anche di partecipare ad un lungo periodo di apprendistato in strada e nelle unità di accoglienza al fianco degli arteducatori di Axé Brasile.
L’esperienza acquisita in Brasile e l’impegno – prima come volontario, poi dal 2016 come membro del Consiglio Direttivo di Axé Italia – fanno di Lorenzo un perno fondamentale per la storia e il futuro dell’organizzazione. Anche perché, proprio in Italia Axé é impegnata sempre di più nel far crescere ed espandere le sue attività.
È stata infatti intensificata l’azione di disseminazione dell’approccio educativo sviluppato dalla casa madre brasiliana che ha portato Axé Italia a lavorare in molteplici contesti con alti livelli di povertà e disagio sociale .
Milano, Torino, Firenze, Fabriano, Roma, Napoli e Reggio Calabria sono alcune delle città in cui Axé Italia sta operando. Lo fa partecipando ad incontri e convegni, ma soprattutto organizzando percorsi formativi sulla Pedagogia del Desiderio e l’Arteducazione rivolti ad educatori, studenti, insegnanti e genitori.
Una rete di persone ed organizzazioni che, in tutta italia, si riconoscono negli stessi valori e principi e che partecipano alla costruzione di un progetto trasformativo e rigenerativo volto alla costruzione e crescita di una comunità educante coesa e consapevole.
Il lavoro è tanto, e per questo abbiamo il desiderio e la necessità che una risorsa competente e professionale come Lorenzo possa essere presente nelle vari occasioni e contesti in cui Axé Italia opera. Per far sì che ciò sia possibile, abbiamo deciso di acquistare un veicolo sicuro ed equipaggiato a dovere.
Si tratta di un FORD Transit Custom con allestimento per il trasporto disabili realizzato da Freccia Group automotive.
Per dare il tuo contributo puoi:
andare direttamente sulla pagina dedicata alle donazioni (sempre sul nostro sito) cliccando qui.
I video di Lorenzo:
Lancio della Campagna – Ottobre 2021
Aggiornamento Campagna – Febbraio 2022
Aggiornamento Campagna – Dicembre 2022
Ci teniamo particolarmente ogni anno ad organizzare la cena sull’Aia. Questo perché la serata è un appuntamento, ormai giunto alla sua IV edizione, non solo per ritrovarci ma anche per […]
Per saperne di più…Ci teniamo particolarmente ogni anno ad organizzare la cena sull’Aia. Questo perché la serata è un appuntamento, ormai giunto alla sua IV edizione, non solo per ritrovarci ma anche per innafiare e dare nuova linfa alle redici di Axé Italia.
La Toscana è la terra natia del Fondatore di Axé Brasile Cesare de Florio La Rocca, del presidente onorario di Axé Italia Guido Clemente – di cui abbiamo ricordato la recente scomparsa – ed anche il luogo dove è nata e vive la presidente di Axé Italia Sally Innocenti.
È la casa della presidente Sally e della sua famiglia, immersa tra le colline che circondano Pontassieve e le splendide vigne da cui nasce un vino famoso in tutto il mondo, che ogni anno ospita questo appuntamento di amicizia e solidarietà.
La cena sull’Aia è una serata che si ripete dal 2017 in cui gli amici toscani di Axé hanno la possibilità di essere aggiornati sulle attività dell’organizzazione.
A questo hanno pensato Rocco e Sally che, anche grazie ad alcuni contributi fotografici e video, hanno raccontato come Axé sia riuscito ad affrontare l’emergenza pandemica senza mai interrompere il rapporto educativo con i suoi educandi e loro famiglie.
Sono stati illustrati gli aggiornamenti dei tre progetti che Axé Italia gestisce per il Brasile tramite i fondi della CEI-Conferenza Episcopale Italiana, di Fondazione san Zeno e della Chiesa Valdese.
Sul versante italiano, le immagini e le parole dei giovani di Napoli e Milano hanno fatto conoscere ai partecipanti le attività dell’ultimo anno del progetto A-scetate e del progetto Doors.
La cena è stata preparata esclusivamente con prodotti locali da Fabio, Annamaria e Lilly delle Terre del Sicomoro, mentre come antipasto è stata servita l’immancabile panzanella generosamente offerta dall’amico Carlino.
La serata si è conclusa con alcuni brani di De Andrè e Gaber interpretati della cantautrice fiorentina Letizia Fuochi.
Durante i saluti finali si è alzato un forte vento accompagnato da qualche goccia di pioggia. Nulla di preoccupante, solo forse il segnale che la serata doveva volgere al suo termine.
Anche perché, dopo una manciata di minuti in cui sembrava che dovesse scoppiare un temporale, la luna è nuovamente sbucata tra le nuvole per illuminare la strada del ritorno.
Il nostro grazie va a tutti i partecipanti e ai tanti amici che con il loro generoso contributo hanno permesso che anche questa IV° edizione della Cena sull’Aia sia stata un successo. Appuntamento al prossimo anno, o forse anche prima…
Rocco ha approfittato dell’occasione per raccontare un anno di Axé (e gli sviluppi delle varie attività sul campo) a tutti gli amici intervenuti alla cena sull’Aia. Per chi avesse piacere di dare un’occhiata alla presentazione, può visualizzare (o scaricare) il documento cliccando qui.
Da Marzo a Giugno per quattordici incontri, due gruppi di genitori degli Istituti Comprensivi di Milano Italo Calvino e Paolo e Larissa Pini di Milano si sono ritrovati tre ore alla […]
Per saperne di più…Da Marzo a Giugno per quattordici incontri, due gruppi di genitori degli Istituti Comprensivi di Milano Italo Calvino e Paolo e Larissa Pini di Milano si sono ritrovati tre ore alla settimana (18h-21h) per affrontare approfondire tre aree tematiche:
L’idea nasce dalla consapevolezza di come sia impossibile educare un bambino, adolescente o giovane se allo stesso tempo non si lavora anche con gli altri soggetti che interagiscono con lui, prima fra tutte la famiglia. Questa una delle idee alla base del progetto Doors.
“Per crescere un bambino ci serve un intero villaggio”
Dall’esperienza di Axé in Brasile con i “bambini di strada” abbiamo imparato l’importanza di fortificare e salvaguardare i legami familiari. I genitori vanno ascoltati, coinvolti e stimolati ad un’assunzione di responsabilità. Il compito educativo non può essere interamente scaricato sulla scuola o sulla famiglia, ma l’intera società si deve riscoprire soggetto educante. Le famiglie sono depositarie di una conoscenza intima dei loro figli, assai preziosa per gli altri agenti educativi i quali hanno il compito non solo di raccogliere questo serbatoio di sapere ma anche di stimolarne l’emersione e fovorirne una compiuta e consapevole crescita.
Si è riscontrato come troppo frequentemente scuola, famiglia e presidi territoriali non riescono a lavorare in sinergia, correndo il rischio di mandare messaggi contraddittori.“Nuovi equilibri” é stato un percorso per costruire e fortificare alleanze, dentro e fuori la scuola.
Da qui la necessità di offrire percorsi formativi paralleli che coinvolgano le famiglie, gli educatori e gli insegnanti per costruire e condividere un progetto trasformativo fondato su valori, principi e obiettivi comuni. È anche una questione di linguaggio e comunicazione: serve possedere e condividere un vocabolario comune per dialogare e comprendersi.
Solo come collettività e “villaggio” possiamo mettere in moto un processo di trasformazione il cui centro è rappresentato dal protagonismo dagli educandi che abitano la scuola e la società.
Come insegna Paulo Freire, “la nostra azione educativa è Politica”.
Anche se non sono sempre facili da coinvolgere, le famiglie hanno un grande desiderio di confronto e partecipazione, condizione testimoniata dalla passione con cui intervengono agli incontri.
“Nuovi equilibri “è iniziata come attività da remoto: immaginate quanto costi ai membri di una famiglia tipo, di connettersi per un incontro online di gruppo il martedì o mercoledì dalle 18 alle 20:30, mentre c’è la cena da preparare e si è passata la giornata davanti al PC in smartworking.
Non è semplice, ma una volta entrati, si lasciano coinvolgere con grande entusiasmo e serietà: emerge un forte desiderio di crescita.
Compito di Axè è di stimolare e ascoltare il gruppo genitori, raccogliendo testimonianze preziose e invitandoli alla coesione.
l tema dei pregiudizi e stereotipi è stato centrale nel percorso “Nuovi equilibri”. È fondamentale che tutti (genitori, insegnanti ed educatori) abbiano il coraggio e la disponibilità a partecipare ad un faticoso lavoro di decostruzione. Osservare, ascoltare, analizzare, approfondire, sforzarsi di comprendere per sviluppare un atteggiamento di pensiero critico, informato e consapevole. .
La parola educazione, significa letteralmente “tirare fuori”, “nutrire” e non mettere dentro, riempire, addomesticare; “Scuola” deriva dal termine greco Scholè che indica uno spazio di apprendimento libero e che coinvolge la dimensione del divertimento. Per quale motivo abbiamo estromesso dal processo educativo l’esperienza del piacere e del godimento? Perché il cammino della conoscenza viene considerato unicamente come sinonimo di noia e fatica?
Le cose più significative che abbiamo scoperto o imparato nella nostra formazione sono proprio quelle che ci coinvolgono con piacere e gioia. Il “gioco”, diversamente dallo “scherzo”, è una cosa seria. Come affermava Nietzsche, “Maturità dell’uomo” significa “ritrovare la serietà che da bambini si metteva nel gioco”.
Nell’ambito del progetto DOORS si da molta importanza al ruolo della comunità educante (scuola, famiglia e società) nella crescita delle giovani generazioni, ruolo fondamentale soprattutto in questo momento storico in cui l’accesso allo spazio fisico della scuola è stato precluso per l’emergenza sanitaria.
Con i partner di Milano (la Cooperativa Tempo per l’infanzia e il Comune di Milano), si sta lavorando con famiglie e Scuole Calvino e Larissa Pini per strutturare spazi di confronto e co-progettazione, quali i Tavoli di Programmazione Territoriale (TPT). Lo scorso Aprile c’è stato proprio uno di questi incontri, durante il quale si è affrontato il tema del “non lasciare indietro nessuno”.
A partire da momenti di approfondimento di gruppo tra insegnanti e genitori, ci si è confrontati su diversi interrogativi: Cosa significa non lasciare indietro nessuno? Quali sono i soggetti che non vogliamo lasciare indietro? Quali pratiche ci proponiamo di realizzare concretamente per non lasciare indietro nessuno?
Questo è un esempio dei percorsi che si stanno intraprendendo per la costruzione di una comunità educante, capace di riconoscersi consapevole e di assumersi una responsabilità collettiva, a Milano così come negli altri territori italiani dove agisce Progetto DOORS.
Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.
Per prendere visione dello stato di avanzamento del progetto:
Per prendere visione delle attività precedenti:
La crisi sanitaria, politica e sociale legata alla pandemia che tutto il Brasile sta vivendo è una tragedia di proporzioni difficili da comprendere anche per noi Italiani che con il […]
Per saperne di più…La crisi sanitaria, politica e sociale legata alla pandemia che tutto il Brasile sta vivendo è una tragedia di proporzioni difficili da comprendere anche per noi Italiani che con il visus combattiamo da più di un anno. ( Vedi un approfondimento sul nostro sito cliccando qui )
Questi primi mesi del 2021 registrano un netto peggioramento anche nella regione di Bahia. Nella capitale Salvador è il periodo con il maggior numero di casi di contagio dall’inizio della pandemia. Gli ospedali, tanto quelli pubblici quanto quelli privati, sono al collasso.
Non fa differenza se sei ricco o se possiedi un piano di salute perché non ci sono più posti per essere ricoverato.
É nuovamente stato proibito anche l’accesso alle spiagge: nel periodo più caldo dell’anno è vietato fare il bagno.
Le scuole sono chiuse da Aprile 2020 e ad oggi bambini, adolescenti e giovani sono nella quasi totalità completamente privati del diritto allo studio. Questo perché il Brasile non è ancora riuscito ad attivare un vero e proprio programma di didattica a distanza per le scuole pubbliche. A ciò si aggiunge il problema della fame.
Le Unità di Accoglienza di Projeto Axé sono anch’esse chiuse dai primi di Aprile per decreto municipale anche se numerose sono le azioni di emergenza messe in campo in quest’ultimo anno.
Da un punto di vista di sostegno alimentare la conseguenza della chiusura ha visto gli educandi che frequentano le attività di Axé, che in un regime di normalità ricevono 3 ricchi pasti al giorno, impossibilitati a beneficiare di tale sostegno.
Quello che si riscontra è la crescente condizione di povertà in cui si trovano le famiglie dei nostri educandi.
Il potere politico non sa quando le Unità di Axé – così come tutte le scuole pubbliche di Salvador – potranno riaprire e dunque non sappiamo quando si potrà tornare a servire i pasti ai nostri educandi.
Il venir meno di 3 pasti al giorno sicuri per i loro figli, mette le famiglie in una condizione di accresciuta vulnerabilità economica e sociale ed espone i più piccoli a tutti i rischi connessi alla mal nutrizione, non da ultimo quello legato ai rischi degli espedienti leciti e illeciti che quest’ultimi mettono in pratica per procurarsi il cibo.
Proprio per far pronte a questa situazione di emergenza, Progetto Axé grazie alla collaborazione e disponibilità della Chiesa Valdese (partner finanziatore del progetto Soul Food – La migliore educazione per i più poveri), ha potuto convertire parte delle risorse destinate all’acquisto di derrate alimentari per fornirsi di 800 ceste basiche da distribuire alle famiglie degli educandi.
Non avendo senso per Axé acquistare generi alimentari da utilizzati per comporre i pasti per gli educandi che frequentano le Unità di Accoglienza perché quest’ultime sono chiuse, il progetto Soul Food ha potuto far arrivare a circa 400 famiglie alimenti di prima necessità come fagioli, pasta, riso ecc.
A dispetto dello sforzo, è ancora troppo poco per far fronte alla situazione in cui si trovano le famiglie.
Nel completo rispetto delle misura di prevenzione e distanziamento, nel mese di febbraio 400 famiglie hanno ricevuto 2 ceste basiche. La distribuzione delle 800 ceste alimentari ha avuto luogo nell’Unità di Accoglienza del Pelourinho che pur non potendo ospitare attività arteducative è stata aperta al pubblico per consentire l’accesso alle famiglie .
La nostra speranza è che presto la situazione possa migliorare così da poter accogliere nuovamente i nostri educandi e poter tornare a servire loro il cibo preparato dall’équipe di nutrizione, nell’atmosfera di condivisione e convivialità che caratterizza le nostre Unità di Accoglienza.
Per saperne di più sul progetto Soul Food segui questo link.
Il mondo della cultura e della ricerca piange la scomparsa del professore Guido Clemente originario di Sassari riconosciuto come uno dei massimi esperiti di Storia Romana. All’università di Firenze ha […]
Per saperne di più…Il mondo della cultura e della ricerca piange la scomparsa del professore Guido Clemente originario di Sassari riconosciuto come uno dei massimi esperiti di Storia Romana. All’università di Firenze ha ricoperto anche il ruolo di rettore e dal 1995 al 1999 è stato Assessore alla Cultura dello stesso capoluogo toscano.
È stato il professor Guido Clemente insieme all’amata e inseparabile moglie Emilia a costituire l’8 luglio del 2004 l’associazione Progetto Axé Italia Onlus. A lui va il ricordo dei grandi e dei piccoli di Axé Italia e Brasile, per la professionalità con cui ha sempre lavorato e per la grande generosità con cui si speso per le cause degli altri.
Ho incontrato Guido per la prima volta nell’estate del 2008, di ritorno dal mio primo viaggio in Brasile, gli feci visita nella sua casa in centro a Firenze. Ci raccontò di come lui ed Emilia avevano conosciuto Cesare e i bambini dell’Axé in Brasile durante il periodo in cui era stato direttore dell’Istituto di Cultura italo-brasiliana, a San Paolo, dal 2001 al 2005. Di quell’incontro conservo vivo il ricordo dell’emozione con cui ascoltavamo il grande professore di Storia Romana nonché rettore dell’ateneo fiorentino raccontarci di un’esperienza umana che in qualche modo gli aveva cambiato la vita.
Il suo racconto era spesso interrotto da piccole pause durante le quali volgeva lo sguardo verso Emilia e dall’intesa che ne scaturiva fu facile per noi comprendere come l’Axé fosse stata un’esperienza che li aveva toccati entrambi nel profondo.
Erano visibilmente felici di accogliere due giovani freschi di studi che avevano appena avuto la possibilità di vedere con i loro occhi cosa era capace di fare Projeto Axé a Salvador con la cultura e l’arte. Ci dissero anche che avevano voluto fondare una sede di Axé in Italia perché stavano aspettando che qualcuno più giovane di loro potesse continuare a farla crescere.
Per anni sono stati proprio Guido ed Emilia i principali disseminatori e animatori di Axé Italia. Sono stati loro ad organizzare un tour italiano per educatori e giovani artisti di Axé, che in quell’occasione si esibirono a Firenze, Pelago, Pontassieve e Trieste, organizzando workshop formativi in ArtEducazione, laboratori di danza, capoeira e percussione.
Radunando amici e mettendo a disposizione tutta la loro rete di conoscenze, furono numerosi i pranzi e le cene di beneficenza organizzate dai coniugi Clemente e fu loro l’iniziativa grazie alla quale divenne possibile diventare ufficialmente sostenitore dell’Axé.
Pur volendo lasciare il posto a chi più giovane di lui, Guido nel corso degli anni non si è mai tirato indietro ricoprendo con impegno e disponibilità la carica di membro del Consiglio direttivo di Axé Italia e quella di Presidente Onorario.
Molte volte proprio a casa sua ha ospitato assemblee e riunioni le quali prevedevano sempre anche un momento di socializzazione (e di recupero delle forze) arricchito da piatti tipici della cucina toscana e sarda.
Sentiremo molto la sua mancanza. Nello stringerci attorno al dolore della moglie Emilia e dei famigliari, il Presidente Sally Innocenti e tutta squadra di Axé Italia si prende l’impegno di continuare l’opera iniziata da Guido con spirito di profonda gratitudine e riconoscenza per quanto grazie a lui è stato possibile.
Rocco Fava
(responsabile Esecutivo Axé Italia)
Un grande conquista ha segnato il mese di dicembre per i familiari assistiti da Projeto Axé in collaborazione con la CEI–Conferenza Episcopale Italiana. I famigliari dei nostri educandi hanno beneficiato […]
Per saperne di più…Un grande conquista ha segnato il mese di dicembre per i familiari assistiti da Projeto Axé in collaborazione con la CEI–Conferenza Episcopale Italiana.
I famigliari dei nostri educandi hanno beneficiato per la prima volta in forma di comodato, di un telefono cellulare con custodia e di un Sim-TIM con accesso a internet per consentire loro di mantenere la relazione educativa con Axé attraverso la partecipazione a riunioni virtuali per il percorso formativo “Scuola delle Mamme” e consentendo ai loro figli di partecipare alle attività arteducative da remoto.
La prima tappa di questa azione è avvenuta tra il 15/12/2020 e il 21/12/2020 periodo in cui sono stati distribuiti i primi 212 cellulari. Nella stessa settimana, sabato 19, si è tenuto il 10 ° incontro della formazione “Scuola per Mamme”.
Pur con qualche difficoltà di adattamento alla piattaforma adottata (Microsoft Teams), abbiamo registrato circa 211 mamme presenti all’incontro, durante il quale abbiamo discusso dei rischi legati all’uso del cellulare e delle ansie condivise da mamme ed educatrici sull’avanzata della pandemia e delle possibilità dell’arrivo di un vaccino.
Siamo rimasti molto soddisfatti del coinvolgimento online di così tante madri che, potendo usufruire del dispositivo mobile con connessione, hanno raggiunto il maggior numero di partecipanti da quando è scoppiata la pandemia.
I famigliari hanno espresso gratitudine riconoscendo il lavoro che il Projeto Axé e il suoi partner stanno svolgendo per supportarli in particolar modo in questa fase di emergenza pandemica.
La soddisfazione da parte dei famigliari è stata espressa per le azioni emergenziali che sono state messe in campo da Progetto Axé: dall’accoglienza a distanza alle ceste alimentari e i kit igienico-sanitari, sino a questo nuovo supporto tecnologico.
Tanti i messaggi, i video e le foto di affetto e gratitudine che testimoniano quanto il nostro cammino stia andando nella giusta direzione.
Sta terminando l’anno 2020 e riconosciamo quanto sia stato faticoso e pieno di sfide ma nutriamo rinnovata energia grazie alla consapevolezza che anche in condizioni così avverse siamo riusciti a dare risposte concrete ed efficaci creando nuove possibilità educative e di sostegno alle fasce più povere e vulnerabili.
Tutto ciò è stato realizzato grazie al nostro impegno unito alla fiducia e alla disponibilità dei nostri partner che, anche nelle situazioni più difficili, non hanno mai smesso di lottare insieme a noi.
Elaine Lubarino
(Direttrice dell’area Famiglia di Axé Brasile)
(Per saperne di più sul progetto “Familiaxé. Un progetto politico-pedagogico pe ril rafforzamento delle famiglie degli educandi/educande” segui questo link.)
In Brasile l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus si fa giorno dopo giorno sempre più drammatica ed ad essa si somma una situazione politica di estrema fragilità che contribuisce a crescere […]
Per saperne di più…In Brasile l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus si fa giorno dopo giorno sempre più drammatica ed ad essa si somma una situazione politica di estrema fragilità che contribuisce a crescere un’atmosfera di paura e grande incertezza.
I contagi continuano ad aumentare facendo del Brasile il 3° Stato al mondo per numero di casi, e si prevede che il picco sarà raggiunto non prima della metà di Giugno.
In alcune regioni la situazione è particolarmente tragica.Le strutture ospedaliere sono al collasso. I cimiteri risultano incapaci di contenere il grande numero di decessi, ricorrendo all’estrema soluzione delle fosse comuni. Sconcertanti le immagini nelle città di Rio de Janeiro e Manaus.
Per le popolazioni indigene dell’Amazonia si parla di prevenire un vero e proprio sterminio. Le misure di isolamento sono rispettate da meno del 50% della popolazione.
Politicamente continuano le forti tensioni tra i diversi governatori degli Stati, favorevoli a provvedimenti d’emergenza e di isolamento sociale, e il Presidente della Repubblica Jair Bolsonaro preoccupato più per la tenuta economica del paese che per la salute dei cittadini.
Sono le fasce più povere della popolazione a pagare il prezzo più alto di questa tragedia sanitaria e politica.
Dopo che il ministro della Sanità Henrique Mandeta è stato allontano per aver assunto posizioni ritenute troppo divergenti da quelle del Presidente, il Ministro della Giustizia Sérgio Moro ha dato le sue dimissioni, accusando Bolsonaro di interferire con l’operato della magistratura (in pratica, il tentativo d’insabbiare le indagini sui figli, in particolare del maggiore, il senatore Flavio, licenziando il capo della polizia federale).
Il nuovo ministro della salute Nelson Teich è però durato poco. Ha abbandonato l’incarico dopo poche settimane per incompatibilità con il Presidente. Al suo posto è stato nominato ad interim il generale Eduardo Pazuello.
Il 20 maggio è stata la volta della Ministra della Cultura Regina Duarte, portando a 4 il numero di esponenti del governo Bolsanaro a lasciare l’esecutivo in meno di due mesi.
In un Paese profondamente segnato da un’ emergenza sanitaria ed una politica che si mostra incapace ad affrontarla, emergono con ancora più drammaticità le profonde e antiche disuguaglianze che pervadono la società brasiliana.
(Vedi sul mensile Internazionale il video realizzato nelle favelas dal quotidiano Folha de S. Paulo cliccando qui.)
In questo contesto di crisi ed emergenza Projeto Axé continua incessantemente il lavoro di sostegno ai sui educandi e alle loro famiglie mettendo però in campo nuove azioni per far fronte alla mutata situazione.
Dopo aver dovuto chiudere le sue Unità di Accoglienza – come hanno fatto tutte le scuole dello Stato – per evitare affollamenti, il lavoro con gli educandi si è strutturato da remoto e intensificando il lavoro in strada.
Gli arteducatori tengono vivo il desiderio dei bambini e giovani con lezioni di arte e dialoghi di sostegno attraverso i diversi strumenti tecnologici. Le ArtiVisuali hanno costruito un piccolo “kit di studio” per facilitare il lavoro da casa e ModAxé produce quotidianamente 80 mascherine per gli educandi e le famiglie.)
Gli educatori di strada attuano un’azione, in sinergia con altre organizzazioni ed enti pubblici, volta a dare accoglienza e sostegno al gran numero di persone che vivono in strada fornendo loro assistenza e beni di prima necessità.
Grazie ad un piano di emergenza sostenuto dal partner Fondazione San Zeno, che ha risposto anche questa volta con grande comprensione e generosità al S.O.S lanciato da Axé Italia, è stata rafforzata l’azione di sostegno alle famiglie.
Fondazione San Zeno ha compreso da subito le nuove difficoltà e rischi causati dell’arrivo del visus in Brasile non lasciando solo Projeto Axé.
Attraverso un lavoro di co-progettazione con la fondazione veronese, Axé Italia sta accompagnando un progetto di emergenza della durata di 2 mesi realizzato da Axé Brasile che include il sostegno del Governo dello Stato attraverso la Segreteria di Giustizia, Diritti Umani e Sviluppo sociale di Bahia.
Due gli obiettivi principali dell’intervento: far fronte alla carenza di cibo di famiglie ed educandi e prevenire il contagio e la diffusione del virus nei loro contesti abitativi.
Due le azioni in corso di svolgimento: approvvigionamento di generi alimentari e fornitura di materiale igienico-sanitario.
1) Projeto Axé sta ricaricando settimanalmente circa 400 carte prepagate affidate ad ogni famiglia affinché queste possano avere le risorse minime per acquistare alimenti.
La Carta di Alimentazione (VR Alimentação), strumento che Axé utilizza da circa due anni, consente l’acquisto unicamente di cibo in alcuni esercizi convenzionati, permette di accedere agli estratti conti per verificarne e comprenderne l’utilizzo e necessita della firma e registrazione di ogni referente familiare.
2) Projeto Axé sta consegnando un kit sanitario a circa 400 famiglie che vivono in condizione di strada, in ambienti estremamente angusti, affollati, con un bassissimo livello di igiene, particolarmente favorevoli alla diffusione del contagio.
La distribuzione, iniziata i primi giorni di maggio, prevede per ogni famiglia prodotti: per l’igiene personale ( Alcol Gel, sapone liquido, carta igienica); per igienizzare gli ambienti (Acqua sanitaria, disinfettante, detergente, scopa, tergipavimento); per igienizzare gli abbigliamenti ( Sapone in polvere).
I destinatari sono 400 famiglie estremamente povere e i loro figli che partecipano alle attività arteducative di Projeto Axé nelle diverse Unità di Accoglienza, attualmente chiuse per decreto municipale.
Famiglie ed educandi sono – ancor di più in questa condizione di emergenza – le fasce della popolazione più povere e vulnerabili. L’ abbandono sociale in cui vivono spesso li esclude da ogni tipo di assistenza pubblica.
Oltre al recente e prezioso sostegno proveniente dall’Italia, sono numerose le manifestazioni di solidarietà da parte delle istituzioni pubbliche e di singoli cittadini di Salvador.
Oltre alla già menzionata Segreteria di Giustizia, anche Il Municipio è impegnato quotidianamente con suoi operatori al fianco degli educatori di Axé per le strade di Salvador. Proprio la Prefettura ha consegnato ad Axé due camion contenenti centinaia di “ceste basiche” da distribuire alle famiglie degli educandi. ( vedi il video cliccando qui)
La famosa cantante Margarete Menghez ha voluto sostenere l’Azione di Axé con un’importante donazione ( Per leggere entrambe le notizie clicca qui.)
Ognuno di voi può fare la sua parte, andando nella sezione COSA PUOI FARE del nostro sito.
Il fondatore e presidente Cesare de Florio LA Rocca partecipa quotidianamente in videoconferenza al coordinamento e supervisione di tutte le attività.
Riferendosi alle piccole donazioni da parte di privati cittadini e famiglie spesso con poche possibilità ma con un’enorme generosità, ha dichiarato: ” per noi dell’Axé questi gesti di vicinanza e umanità provenendo da chi poco dispone valgono come un tesoro.”
Foto Gallery:
Axé Italia aveva cercato di munirsi di alcuni computer per le sue attività in Brasile ed in Italia. Nel 2019 Amagen Italia ha risposto a questa necessità con grande generosità donando […]
Per saperne di più…Axé Italia aveva cercato di munirsi di alcuni computer per le sue attività in Brasile ed in Italia. Nel 2019 Amagen Italia ha risposto a questa necessità con grande generosità donando diversi computer usati e in ottime condizioni.
Alcuni problemi di spedizioni restrizioni doganali hanno reso impossibile l’invio di parte dei Laptop in Brasile. Rimasti per alcuni mesi nella sede di Axé Italia, la donazione di Amagen Italia è tornata particolarmente preziosa in queste ultime settimane.
Lo scoppio della pandemia ha colpito con particolare accanimento la Lombardia e la città di Milano, la quale si è vista costretta a chiudere non solo tutte le scuole, ma anche i luoghi dove i ragazzi svolgono attività educative pomeridiane.
È toccato anche agli educandi che frequentano quotidianamente lo Spazio Arteducazione Milano, che si sono trovati impossibilitati a partecipare alle attività arteducative giornaliere.
Grazie ad un lavoro di equipe, gli arteducatori dello Spazio sono riusciti a riprogrammare le attività del Progetto Doors per far fronte alla nuova situazione causata dall’emergenza. Spinti dal desiderio di educare sono stati capaci di reinventarsi mettendo in campo l’arteducazione a distanza.
Attraverso i diversi dispositivi digitali, gli educandi posso continuare la loro crescita umana e artistica grazie al lavoro con gli arteducatori, impegnati nel tener viva la relazione pedagogica che in condizioni di isolamento e lontananza fisica rischiava di affievolirsi.
Gli sforzi messo in campo dallo Spazio Arteducazione Milano si rivelano fondamentali in questo momento inaspettato e sconcertante per tutti, riconoscendo come siano proprio i bambini, adolescenti e giovani i soggetti più desiderosi e bisognosi di continuare a vivere autentiche e costruttive relazioni umane.
Purtroppo però, molti educandi rischiavano di rimanere esclusi da questo nuovo percorso non disponendo degli strumenti tecnologici per rimanere in contatto con le attività dello Spazio Arteducazione.
La Cooperativa Tempo Per l’Infanzia – partner fondare dello Spazio Arteducazione insieme ad Axé Italia e il Comune di Milano – ha così messo in piedi una vera e propria consegna a domicilio.
Muniti di guanti e mascherine gli arteducatari sono andati direttamente sotto casa per dare nelle mani degli educandi e delle loro famiglie i computer che Progetto Axé conservava nella sua sede dopo la donazione ricevuta da Amgen Italia.
Prima di essere consegnati, tutti i dispositivi sono passati per le mani generose e sapienti del volontario e amico Antonio che con un attento lavoro di manutenzione li ha resi tutti perfettamente pronti all’uso.
Un’altra tappa del progetto A-scetate si è appena conclusa. E questa volta è stata la voce la vera protagonista! La Strada Maestra è il titolo del primo incontro che ha […]
Per saperne di più…Un’altra tappa del progetto A-scetate si è appena conclusa. E questa volta è stata la voce la vera protagonista!
La Strada Maestra è il titolo del primo incontro che ha portato Rocco Fava e Anna Iorio, formatori ed arteducatori di Axé Italia, ad incontrare un gruppo di operatori che in due giornate di formazione hanno partecipato ad un percorso di approfondimento incentrato sulla Pedagogia del Desiderio e l’Arteducazione.
I partecipanti sono all’interno di un percorso volto ad acquisire nuovi approcci da poter reinventare nei loro contesti educativi; molti di loro hanno aderito all’iniziativa partecipando alle selezioni attraverso il bando pubblico A-SCETATE. L’ARTE è EDUCAZIONE promosso da Maestri di Strada, Trerrote e Axé Italia.
Il gruppo composto da insegnanti, educatori, studenti ed artisti ha partecipato ad una ricerca-azione che partendo dal tema della strada, concepita come un luogo di scoperta, li ha condotti a mettersi in cammino per interrogare il proprio desiderio.
La nostra arteducatrice ha stimolato il gruppo con un lavoro volto a far esperienza attraverso il corpo e la voce.
“È impossibile stimolare il desiderio degli educandi se gli educatori stessi non si riscoprono soggetti desideranti.” Questo il tema posto da Rocco come traccia per i lavori della prima giornata che si è svolta nell’aula di musica della scuola Enrico Toti nel quartiere di Ponticelli a Napoli.
Ogni partecipante ha costruito la sua corona come simbolo del proprio valore e ha poi mostrato al gruppo la sua capacità di indossarla, sorreggerla e darle voce. La capacità di sentire la propria autorevolezza, non come sfoggio vacuo di autorità ma come consapevolezza del proprio ruolo e della propria responsabilità educativa, ha portato ogni partecipante a incontrare a turno lo sguardo degli altri.
È stata una fase del lavoro fatta anche da lunghi silenzi nei quali ognuno ha dovuto immergersi ed imparare a stare, per dare forma ad un incontro nuovo fatto di sguardi rumorosi, di corpi erranti e di desideri nascosti.
Successivamente i formatori hanno chiesto che ognuno anonimamente scrivesse su un foglio di carta la propria vocazione, o meglio, Anna e Rocco hanno invitato tutti ad esplicitare che cosa se ne vogliono fare del proprio valore, e dunque della propria corona.
La giornata di sabato si è svolta nella bellissima sala cinema del Ex asilo Filangeri situato nel cuore del centro storico di Napoli.
Dopo alcuni minuti di riscaldamento, il gruppo si è immerso in un approfondimento teorica sui principi epistemologici della Pedagogia del Desiderio. Rocco ha fatto riferimento al pensiero di Paulo Freire, di Cesare de Florio La Rocca, di Marcos Candido Carvalho facendo continui richiami all’esperienza sul campo di Projeto Axé Brasile, anche attraverso la proiezione del documentario “Arteducazione. Il cammino della cittadinanza“.
Gli stimoli provenienti dalla riflessione teorica sono stati tanti e così, quasi anticipando il lavoro che si sarebbe dovuto svolgere nella seconda parte della giornata, i partecipanti hanno sentito il bisogno di intervenire ed esternare le difficoltà che incontrano quotidianamente nel loro lavoro; in sintesi a tirare fuori “le patate bollenti”.
Questo insieme di conflitti sono stati raccolti da Anna che, una volta terminato il confronto, ha diviso i partecipanti in due squadre per far vivere loro un’esperienza diretta proprio di quei conflitti che avevano appena esplicitato. A turno, le due squadre hanno dovuto rappresenta da un lato la tradizione/status quo e dall’altro l’innovazione/cambiamento.
I rappresentati del cambiamento si sono sempre dimostrati più deboli, insicuri e disuniti di fronte la forza e la compattezza della tradizione.
Il gioco ha lasciato emergere quanto sia necessario creare una coesione fondata sulla strategia per poter permeare uno spazio chiuso nella tradizione e forte nell’abitudine, troppo spesso imbrigliato in un proceduralismo incapace di aprirsi al rinnovamento. Tutto ciò ribadisce quanto sia difficile e faticoso farsi promotori del nuovo e dell’inedito soprattutto quando ci si confronta con le istituzioni e/o i suoi rappresentanti.
Tuttavia l’esperienza della “patata bollente” ha permesso di lasciar emergere l’istanza politico-trasformativa dell’azione educativa che se da un lato deve esser capace di sostenere la lotta dall’altra non può e non deve mai rinunciare all’arte del dialogo.
Nel pomeriggio è stata l’esperienza del “Il risveglio della voce” a coinvolgere i partecipanti i quali, cantando alcune strofe di una canzone da loro scelta, hanno avuto il coraggio di mostrarsi.
Attraverso una analisi vocale e corporea Anna ha individuato alcuni meccanismi di difesa che investono il soggetto quando si trova ad esprimere il proprio desiderio. Lasciando che il soggetto stesso vivesse e raccontasse la sua esperienza, il gruppo osservava e partecipava.
Come accade nella prassi educativa in cui il desiderio dell’educatore agisce come leva per far tornare a desiderare l’educando, così durante la formazione il desiderio del gruppo (e di Anna che lo accompagnava) è stato capace di incontrare il desiderio di ogni soggetto che si trovava a cantare.
L’esercizio/esperienza è stato molto intenso è ha mostrato in tutti i casi una progressiva trasformazione di ogni singola “performance” ed anche la forte emozione di chi viveva in prima persona quel processo di cambiamento e apertura.
Il lunedì pomeriggio gli arteducatori di Axé Italia hanno incontrato per alcune ore i giovani ragazzi dei Laboratorio territoriale di Teatro dei Maestri di Strada, che facevano ritorno per la prima volta al Centro Asterix a distanza di alcune settimane dall’importante esibizione al Teatro Bellini di Napoli.
Con il sostegno degli educatori di Maestri di Strada, Anna e Rocco hanno interagito con i ragazzi attraverso il corpo e la voce. Unendo la tradizione musicale napoletana con i ritmi di Salvador Bahia, l’incontro ha dato vita ad una strada immaginaria che unisce i sud del mondo e i giovani di tutte le periferie.
I ragazzi che frequentano i Laboratori dei Maestri di Strada si sono lasciati progressivamente coinvolgere, esibendosi sotto lo sguardo attento dei loro compagni e degli arteducatori.
Anche in questo caso Anna, attraverso una delicata analisi vocale e corporea e accompagnandosi con la musica della chitarra, ha stimolato gli educandi ad abbandonarsi al canto lasciando emergere il loro desiderio di mostrarsi.
Alcuni di loro hanno dimostrato notevoli capacità e una forte passione per la musica.
Tutti però, anche se a livelli diversi, sono stati capaci di instaurare con loro stessi e con chi li osservava una relazione di bellezza palpabile non solo dal silenzio e dall’attenzione che suscitava l’esercitazione canora ma anche dal piacere che essa generava in chi la produceva e in chi l’ascoltava.
Rocco ha ringraziato i ragazzi per il tempo e il lavoro fatto insieme, ricordando quanto ognuno di loro sia capace, non solo di essere fruitore di bellezza ma anche un suo produttore, come hanno dimostrato e condiviso attraverso il loro canto. L’invito agli educandi è stato proprio questo:” Oggi dopo questa esperienza vissuta insieme, mentre tornate a casa, ricordatevi che siete artefici e produttori di bellezza.”.
Prima di salutarsi, la sessione di lavoro è stata conclusa con un’improvvisazione canora guidata dagli arteducatori Anna Iorio e Irvin Vairetti in cui gli educandi hanno espresso il loro desiderio e la capacità dell’arte e della bellezza di creare comunità.
Il progetto è sostenuto da:
Quando chiedono al Fondatore di Projeto Axé Brasile Cesare de Florio la Rocca quale sia stato negli anni il segreto del lavoro con miglia bambini di strada, lui risponde sempre […]
Per saperne di più…Quando chiedono al Fondatore di Projeto Axé Brasile Cesare de Florio la Rocca quale sia stato negli anni il segreto del lavoro con miglia bambini di strada, lui risponde sempre che sono 3: “Formazione, Formazione, Formazione”.
Per Progetto Axé la ricerca di conoscenza tramite la formazione deve essere un processo continuo e permanente che coinvolge tutti coloro che lavorano in campo educativo: da chi si occupa della preparazione dei pasti e della pulizia degli ambienti, passando per gli addetti amministrativi sino ad arrivare agli arteducatori e ai dirigenti.
Tutti i soggetti che cooperano nel processo di crescita dell’educando devono essere all’interno di un processo di ricerca collettivo, partecipato e continuo. Devono riconoscere la formazione un diritto fondamentale e indispensabile per il loro lavoro e la loro professionalità, non una concessione o una attività accessoria.
L’approfondimento teorico deve essere sempre un fondamento e prerequisito dell’azione educativa, rimanendo però aperto all’esperienza, in un ascolto capace di indurre la pratica stessa a far ritorno alla teoria per modificarla, correggerla e arricchirla continuamente.
Non c’è pratica senza teoria. La formazione dà le teorie che guidano la pratica: senza questo percorso l’educazione diventa mera e pericolosa improvvisazione. Marcos Antonio Candido Carvalho
La formazione è uno spazio indispensabile di confronto e di dialogo critico, nel quale i diversi soggetti educativi hanno non solo la possibilità di accrescere e sviluppare le proprie capacità e competenze ma contestualmente di fortificare il sentimento di comunità ed appartenenza ad un progetto comune e condiviso.
È su queste basi che nasce Doors-Porte aperte al desiderio. Il Progetto prevede, non solo attività rivolte ai ragazzi, ma anche numerosi momenti formativi rivolti ad educatori, insegnanti e famiglie. Infatti solo con una azione comune è possibile contrastare il fenomeno della povertà educativa.
Cesare e Marcos, i nostri formatori provenienti dal Brasile, affiancati da Rocco, il nostro formatore italiano, hanno disceso e risalito l’Italia in un viaggio per portare i principi della Pedagogia del Desiderio e dell’Arteducazione in quattro città italiane. Hanno incontrato circa 140 tra educatori ed insegnanti, totalizzando 75 ore di formazione.
La prima tappa di questo viaggio all’insegna della Pedagogia del Desiderio e dell’arteducazione è stata la Lombardia. Con gli operatori e i coordinatori dello Spazio Arteducazione Milano è stato intrapreso un percorso di “revisione della pratica”, che dal 2014 avviene con cadenza annuale. Ha partecipato per una mattinata anche Giada Marcolungo, referente di Con i Bambini Impresa Sociale che ha potuto osservare da vicino il nostro lavoro.
Quest’anno si è partiti dalle origini storiche del patriarcato, per affrontare poi la delicata ma necessaria sfida di costruire e mantenere una collaborazione sinergica tra istituzione pubblica e privato sociale. Infine si è giunti con gli antichi e nuovi arteducatori dello Spazio ad una analisi critica sulle cause della povertà educativa e nello specifico della dispersione scolastica, ponendo il tema della DIFFERENZA e non dell’identità come il fondamento della pratica arteducativa.
A Roma è stato il capofila CIES guidato dalla sua presidentessa Etta Melandri ad ospitare lunedì 22 e martedì 23 settembre dalle ore 10 alle 18 i formatori di Axé Italia. (Per vedere alcune interviste dei protagonisti clicca qui)
Cesare, Marcos e Rocco hanno incontrato più di 60 partecipanti riuniti in due alberghi nel centro storico della Capitale per una full immersion di due giorni sulla Pedagogia del Desiderio.
Educatori, siate sempre gli anarchici dell’immaginazione. Cesare De Florio la Rocca
Il contratto didattico ( “ Che cosa vogliamo imparare insieme?”) è stato il tema che ha dato inizio ai lavori portando prima ad una riflessione sull’importanza dello spazio e poi una un approfondimento sui principi epistemologici della Pedagogia del Desiderio.
Il Presidente Sally, accompagnata dagli arteducatori di Axé Italia Anna Loiro e Giorgio Guzzetta, hanno partecipato alla formazione venendo in giornata da Firenze.
Ospite d’eccezione, Fiorella Mannoia che ha fatto una incursione a sorpresa il secondo giorno, aprendo un dialogo con gli amici formatori e i numerosi partecipanti alla formazione.
I formandi hanno potuto constare come la famosa cantante italiana si riconosca non solo come artista, ma anche come un’arteducatrice che con il suo lavoro e il suo impegno partecipa all’educazione di tanti bambini, adolescenti e giovani.
A Fabriano, nella cornice della bellissima Biblioteca, sono stati gli amici del PDP capeggiati da Angela e Luca ad accogliere i tre formatori di Axé Italia.
Di fronte a più di 40 operatori tra educatori, insegnanti e studenti, Marcos ha approfondito il tema del desiderio attraverso tre sue immagini, attingendo dal Simposio di Platone, dal Faust di Gethe e dalla Critica del Giudizio di Kant. L’assessora Simona Lupini ha accettato l’invito ed ha voluto esserci dando un prezioso contributo professionale ed istituzionale.
La bellezza della matematica è stata accostata all’armonia della musica e Cesare ha ripercorso la sua esperienza personale e la nascita dell’Axé a Salvador di Bahia-Brasile, soffermandosi sulle diverse farsi dell’educazione di strada, definita un “corteggiamento pedagogico” con i bambini di strada.
Rocco ha poi mostrato la necessità di chiarire e dichiarare il modello educativo al quale si fa riferimento ponendo l’interrogativo: educare o informare? Ha poi continuato domandando quale sia il fine dell’azione pedagogica: “dobbiamo educare all’utile o alla virtù?”
Infine è stata messa a tema la paideia greca, rilevando come già nella Repubblica di Platone la bellezza sia il fondamento dell’educazione, perché concepita come relazione armonica tra le parti. L’esposizione del giovane a tale dimensione fa sorgere in lui una abitudine (mores) a desiderare e ricerca relazioni di bellezza armonica nelle diverse dimensioni del pensare e del fare.
L’ultima tappa ha condotto i nostri formatori a Torino, dove è stata Sara della Casa del Quartiere di San Salvario ad aprire le porte ad Axé Italia e alla Pedagogia del Desiderio.
Anche in questo terzo appuntamento sono stati due i giorni di lavoro, lunedì 30 Settembre e martedì 1 Ottobre, per un totale di 16 ore di Formazione Nazionale.
Cesare ha aperto i lavori ponendo a tema le analogie e differenze tra il processo educativo con i ragazzi/e e quello formativo tra educatori adulti, mostrando come entrambe debbano sempre guardare ad un comune orizzonte democratico.
La Natura nelle sue molteplici manifestazioni è stata presentata da Cesare come il luogo dove nasce la bellezza, la quale originandosi nella natura colpisce e stimola l’immaginazione e creatività dell’essere umano il quale si scopre allo stesso tempo fruitore meravigliato del bello e soggetto artefice di bellezza.
Come insegna il grande pedagogo e filosofo brasilaino Paulo Freire “i metodi non si trasferisco ne si applicano, ma si reinventano ogni giorno nella pratica educativa”.
È stata questa la traccia seguita delle formazioni nazionali sull’Arteducazione e la Pedagogia del Desiderio tenute da Progetto Axé Italia. Muovendo dall’esperienza trentennale di Axé Brasile, i formatori hanno incontrato donne e uomini disposti a mettersi in discussione e così a farsi più spaziosi per poter accogliere un nuovo approccio e patrimonio di conoscenze.
Un bagaglio che non è una semplice testimonianza, ma un forte e prezioso seme che è stato piantato e che ora deve crescere nei diversi territori, ognuno con le sue specificità.
Appuntamento a Settembre 2020 con il secondo ciclo di formazione, che sarà un’assistenza tecnica per verificare insieme le difficoltà e successi del percorso.
Sempre nella ferma convinzione che il percorso di formazione deve essere continuo e permanente!
Il progetto DOORS 2017-GEN-00414 è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org
Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.
Per prendere visione dello stato di avanzamento del progetto:
Per prendere visione delle attività precedenti:
Axé Italia è profondamente legata alla Toscana. Lo si potrebbe dire principalmente per tre ragioni. La prima: il fondatore di Axé Brasile Cesare de Florio La Rocca ha avuto i […]
Per saperne di più…Axé Italia è profondamente legata alla Toscana. Lo si potrebbe dire principalmente per tre ragioni.
La prima: il fondatore di Axé Brasile Cesare de Florio La Rocca ha avuto i natali a Firenze, lasciata poi non ancora trentenne per trasferirsi in Brasile e dedicare l’intera sua esistenza al riscatto della la vita di miglia di bambini di strada. La seconda: il professor Guido Clemente, oggi presidente onorario di Axé Italia, e la moglie Emilia hanno fondato il 9 Luglio del 2004 Axé Italia, facendo della loro casa la prima sede ufficiale dell’Axé italiana. La terza: oggi Sally Innocenti, ormai da tre anni Presidente di Axé Italia, vive con la sua famiglie nelle colline tra Pontassieve e Pelago, e con i suoi amici e parenti sta costruendo giorno dopo giorno una roccaforte composta da persone che stanno partecipando con generosità alla crescita di Axé Italia. .
Sono queste alcune delle principali ragioni che determinano un vincolo forte con questa terra che negli anni ha guardato e sostenuto quel suo figlio – Cesare de Florio La rocca – che pur avendola lasciata in giovane età, ne è stato un cittadino esemplare portandone l’orgoglio dall’atra parte del mondo.
Dopo il successo della “Ri-cena sull’Aia” dello scorso luglio, appuntamento estivo che unisce amici e conoscenti per raccogliere fondi a sostegno di Axé, sono sempre più numerose le persone che incuriosite accolgono con piacere il nostro invito, mostrando di voler saperne di più del nostro lavoro.
Ed così che si è originato il desiderio di creare un nuovo momento d’incontro e solidarietà. Stavolta ad accoglierci è stato Diacceto, una frazione del comune di Pelago, con il suo Circolo Arci che ci ha preparato e servito una pizza squisita che ha intervallato i diversi momenti di presentazione di Axé. ( Come si vede dalle foto la pizza non è stata l’unica protagonista culinaria della serata…)
La partecipazione è stata numerosa, un vero record! Siamo arrivati a 140 presenti!
Sally apre la serata ringraziando tutti gli amici che ormai seguono con entusiasmo ogni nostra iniziativa e tutte le persone che invece prendono parte per la prima volta ad uno dei nostri eventi.
Il nostro Responsabile Esecutivo Rocco Fava ci aggiorna poi dei risultati ottenuti in questi ultimi mesi da Axé in Italia e Brasile, presentando anche la struttura dell’associazione e i contenuti della Pedagogia del Desiderio e dell’Arteducazione che la animano. Rocco come al solito coinvolge la platea con la sua passione e la sua grande capacità dialettica.
Sul palco ad allietare la serata la musica l’artista Sorgente-Anna Iorio, amica cantante diventata ormai anche compagna di viaggio del nostro progetto.
La sua voce accompagnata dalla chitarra restituisce al pubblico quel desiderio di bellezza e arte sui cui Rocco tanto insiste nel suo intervento. Le parole di Giorgio Gaber, di Fiorella Mannoia e poi quelle di un suo pezzo inedito sono la scaletta di Sorgente che anche questa sera contribuisce a creare un’atmosfera armoniosa, perfetta per ospitare il racconto di Progetto Axé.
Jacques e Germaine, amici africani di Axé, presentano il loro spettacolo di marionette, pieno di poesia e di bellezza, che tanto calamita l’attenzione dei bambini..e non solo!
Grande è stato anche il contributo di tutti coloro che ogni volta ci sostengono con il loro impegno, occupandosi di ogni aspetto: dalla preparazione della sala, al servizio ai tavoli, dalle luci e i suoni per chi si esibisce, alla vendita dei nostri gadget, fino alla pulizia finale!
Un grazie di cuore in particolare a Cristina, Mariagrazia e Carlo per aver preparato deliziosi antipasti e dolci presenti nel menu.
Grazie anche a Janneke del forno “La Torre” di DIacceto, che ci offre anche stavolta il suo pane speciale di grani antichi.
La serata è un successo di adesioni, di buon cibo, di musica, di contenuti, che si conclude con un Samba che Rocco invita tutti a ballare scatenando il coinvolgimento corporeo dei partecipanti….!
Un’altra bella occasione per stare insieme e far crescere Progetto Axé.
Ci vediamo alla prossima!
Il nostro Rocco Fava è stato ospite degli amici di Ponti Pialesi, associazione impegnata dal 1996 alla valorizzazione sociale e culturale del territorio di Villa San Giovanni, luogo di passaggio e […]
Per saperne di più…Il nostro Rocco Fava è stato ospite degli amici di Ponti Pialesi, associazione impegnata dal 1996 alla valorizzazione sociale e culturale del territorio di Villa San Giovanni, luogo di passaggio e di scambio con la Sicilia e il mediterraneo fin dai tempi di Omero e di Ulisse. L’occasione era un convegno di presentazione e di approfondimento del progetto Doors – Porte aperte al desiderio, seguito da un tavolo territoriale con tutti i soggetti che vi partecipano sul territorio.
Quest’incontro è stato un momento di scambio e di dialogo in cui rappresentanti della politica, della scuola e dell’associazionismo potessero ritrovarsi insieme e condividere (tra loro, ma anche con la cittadinanza) le azioni che il Progetto Doors sta mettendo in campo.
Sede dell’iniziativa è stata la scuola Giovanni XXIII, uno dei dei 12 istituti scolastici italiani che partecipano al progetto Doors – Porte aperte al desiderio. Oltre a Villa San Giovanni e Reggio Calabria, hanno aderito scuole a Torino, Milano, Roma e Fabriano.
Villa San Giovanni è un luogo mitico, nel senso letterale del termine. Vivace porto da dove ogni giorno si imbarcano centinaia di persone per raggiungere Messina, Villa offre un paesaggio mozzafiato sullo stretto di Messina: quel limbo di mare che collega la Calabria alla Sicilia. È probabilmente Omero il primo a scrivere di questi luoghi, narrando del passaggio di Ulisse e delle insidie di Scilla e Cariddi, due mostri marini temuti dai marinai di ogni tempo. Caratteristica di questo mare così ricco di storia sono infatti i venti e le forti correnti che contribuiscono a modificano continuamente il paesaggio creando anche illusioni ottiche note come la Fata Morgana e la Lupa, fenomeni che aggiungono fascino e mistero a questi luoghi.
Rocco ha raccontato di una calorosa ed affettuosa accoglienza da parte degli amici calabresi dell’associazione PontiPialesi che nel pomeriggio antecedente al convegno si sono riuniti per fargli visitare il Museo delle Memorie, sede dalla stessa associazione, che ospita numerose iniziative durante tutto l’anno.
Il Museo delle Memorie è dedicato al magistrato Antonio Scopelliti ucciso in un agguato di ‘ndrangheta a Villa San Giovanni il 9 agosto del 1992. Il Museo perfettamente restaurato nasce dunque come Presidio della Legalità ed attualmente ospita la mostra Legalità! Denuncia e riscatto, ricca di numerose opere di artisti italiani.
Il convegno si è aperto con i saluti di Franco Marcianò presidente dell’associazione Ponti Pialesi che, insieme alla dirigente Teresa Marino e al sindaco Giovanni Siclari, ha fatto gli onori di casa, mostrando quanto Villa San Giovanni nelle sue varie componenti sia impegnata nella realizzazione del progetto Doors. La volontà di creare ponti tra i cittadini e le istituzioni, l’impegno a difendere la bellezza del territorio e il desiderio come stella che deve guidare la vita degli studenti sono in sintesi i temi toccati dai primi relatori.
Irene Fisco del CIES Onlus di Roma ha poi preso la parola descrivendo con chiarezza tramite anche l’aiuto di alcune diapositive la struttura del progetto Doors, la sua genesi, i suoi partecipanti, le città coinvolte e i suoi obiettivi.
Il nostro Rocco ha poi coinvolto il pubblico in un viaggio che è partito dall’esperienza di Progetto Axé in Brasile, per giungere in Italia sino villa San Giovanni.
Il cuore del suo intervento è stato mostrare come dall’esperienza di Progetto Axé a Salvador di Bahia il progetto Doors erediti la volontà e l’impegno di costruire una Comunità nazionale fondata su un progetto politico-educativo nel quale i diversi protagonisti sparsi per l’Italia si riconoscono in valori ed obbiettivi condividendo uno stesso linguaggio volto a realizzare azioni comuni e partecipate.
Durante l’intervento sono stati mostrati prima alcuni video realizzati dal regista Vittorio Moroni che mostrano le attività di Axé a Salvador ed in un secondo momento le immagini in cui gli artisti dell’Axé hanno condiviso il palco con Fiorella Mannoia in numerose occasioni.
Il pubblico, composto composto da genitori, insegnanti, cittadini e da circa una ventina di bambini della scuola che ospitava il convegno, ha partecipato manifestando interesse ed entusiasmo, accompagnando il ritmo della musica di Fiorella battendo le mani.
L’assessore alle politiche sociali Maria Grazia Richichi ha chiuso la mattinata ringraziando i partecipanti e dichiarando l’impegno delle istituzioni del Comune di Villa San Giovanni ad accompagnare la realizzazione del progetto Doors.
Rocco è stato molto felice di questa discesa in terra calabra dichiarando di volervi far presto ritorno. La sua convinzione è quella di aver trovato un territorio indubbiamente difficile ma estremamente ricco di potenzialità per attuare un processo di riscatto e di trasformazione.
Per la scheda completa del progetto DOORS, clicca qui.
Per prendere visione dello stato di avanzamento del progetto:
Il bando propone la partecipazione gratuita a un primo ciclo formativo annuale di seminari pedagogici teorici e pratici sul teatro, la drammaturgia, la musica , la composizione, l’arte visiva e […]
Per saperne di più…Il bando propone la partecipazione gratuita a un primo ciclo formativo annuale di seminari pedagogici teorici e pratici sul teatro, la drammaturgia, la musica , la composizione, l’arte visiva e la street art e l’artigianato. Successivamente sarà offerta la possibilità di impegnarsi sul campo in prima persona partecipando o attivando dei laboratori di Arteducazione nelle scuole e nel territorio, affiancati dagli Arteducatori delle Associazioni promotrici. Il progetto ha il sostegno della Fondazione Con il Sud e il patrocinio del Comune di Napoli.
Incentrato sull’Arteducazione come fulcro vitale della riattivazione nei giovani del desiderio di apprendere e partecipare alla vita della città, il percorso formativo è rivolto a docenti, studenti, artisti, operatori sociali e cittadini attivi.
L’iniziativa vuole diffondere questa metodologia per rispondere al bisogno sociale di offrire ai giovani luoghi e strumenti di aggregazione che incoraggino e favoriscano la loro partecipazione a processi educativi e formativi, integrando i talenti informali con le competenze formali che la scuola richiede attraverso la riattivazione del desiderio e il sostegno di una comunità attiva nel territorio capace di rendersi protagonista di processi di sviluppo culturale e coesione sociale.
Il calendario del ciclo di formazioni verrà presentato a il 5 e 6 settembre 2019, in occasione del primo seminario open day intitolato “Arte Legalità e Territorio” presso l’I.C. Porchiano/Bordiga in via Argine 917/B, dalle ore 9.30alle ore 13.30.
Per partecipare o ricevere ulteriori informazioni: E-mail: trerroteteatro@gmail.com-coordinalabart@gmail.com cell:320 21 66 484-333 7406409
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Sono emozionato. Per il secondo anno consecutivo, Sally e la sua famiglia organizzano a casa loro una serata per raccogliere fondi destinati al sostegno di Progetto Axé Italia. Si ri-cena sull’Aia. […]
Per saperne di più…Sono emozionato. Per il secondo anno consecutivo, Sally e la sua famiglia organizzano a casa loro una serata per raccogliere fondi destinati al sostegno di Progetto Axé Italia. Si ri-cena sull’Aia.
Ho appena finito di assemblare gli ingredienti della panzanella quando Sally, guardando dal muretto di confine verso l’aia dove già hanno trovato posto quell’ottantina di persone intervenute, inizia ad attirare l’attenzione dei presenti richiamando lo scopo dell’evento.
Un turbinio di pensieri mi ronza in testa: ma quanta forza ci mette in quello che fa; riesce sempre con ostinazione a trascinarti dentro alle cose belle che vuole fare.
Con me ci è sempre riuscita, fin da piccola quando mi acchiappava per la mano e mi portava fino al limitare del bosco del Casellino a raccogliere le fragoline rosse che giocavano a nascondino sotto le loro foglie o, da più grandicella, sulla riva del mare di Donoratico a cercare conchiglie e sassi colorati levigati dall’acqua e ancora quando, già matura, pretendeva di farmi imparare a parlare correntemente l’inglese. E adesso, coinvolgendomi in questo suo arduo impegno per Axé. E’ proprio il giusto Presidente che ci vuole per questa rappresentanza italiana di un progetto di così larghe vedute. Lo so che non ama molto l’appellativo di Presidente, ma la carica ce l’ha e se la tiene.
La serata sembra si avvii proprio bene. Anche il tempo ha dato il suo contributo, non ha piovuto e non piove nonostante le nefaste previsioni di tutti i meteo.
L’attenzione dei presenti è già totale quando arrivano proiettate sullo schermo le immagini di Cesare e Marcos direttamente da Salvador di Bahia-Brasile. Il saluto di Cesare fa luccicare molti occhi, anch’io mi sono commosso ma per fortuna un po’ meno di quanto mi commosse l’abbraccio di commiato dello scorso ottobre quando ebbi modo di conoscerli personalmente e ascoltare direttamente i loro racconti.
Le emozioni suscitate dalle parole di Sally e dal saluto di Cesare sono quasi palpabili. Rattrista un po’ lo spirito pensare agli abusi ai quali sono soggetti i meninos de rua (bambini di strada) privati della loro personalità da un mondo che non li vede, ma, di contro, esalta l’importanza del progetto che Cesare e Marcos portano avanti da 29 anni.
Per fortuna il rumore ritmato di tamburi del gruppo dei Batucada arriva ad allentare un po’ la commozione riportando l’atmosfera ad dimensione più terrena e festosa e ad annunciare che la cena è servita.
Anche la presenza degli amici delle Terre del Sicomoro calza a pennello con gli scopi della serata. Oltre ad avere contribuito alla preparazione dei piatti serviti a cena, ci parlano di accoglienza e integrazione e ci raccontano del loro lavoro in agricoltura come forma di riscatto e riscoperta dei valori del nostro territorio.
C’è aria di festa durante la cena. Una festa magica: saranno le luci, che si mescolano ai bagliori del tramonto già inoltrato, sarà il clima. C’è sensazione di benessere in quell’aia, c’è tanta positività, c’è tanta sensazione del piacere di esserci.
Quel piacere che aumenta via via che Rocco, con il suo modo diretto e semplice di raccontare e far vedere, ci parla dei valori di Axé, dei successi, degli insuccessi, della pedagogia del desiderio, dell’arteducazione, della forza di far emergere il talento e la voglia di vivere il bello in chi non ha nemmeno la consapevolezza di essere.
Il silenzio intorno è quasi assordante. L’attenzione è totale, ad ascoltare Rocco ed a guardare le immagini e i filmati che fa scorrere sullo schermo. Sembra che ognuno dei presenti voglia assorbire con il massimo raccoglimento, quasi con egoismo, tutte le emozioni che stanno suscitando.
(per rivedere i video proiettati durante la serata clicca su: 1.Salvador;2. Il ritorno in strada; 3.Condividendo Axé.)
Gli applausi commossi la dicono lunga su quanto in questa serata è stato seminato.
La musica Agogo dei Batucada allieta gli ultimi momenti della serata. Qualcuno si rilassa ballando stimolato e coinvolto dal ritmo delle loro percussioni.
La regia vorrebbe scrivere la parola FINE, ma non può perché lo strascico di benessere e di amore che la gente si porta a casa non può avere una fine.
Questo è stato il vero valore della serata, aver arricchito la platea degli amici di Progetto Axé.
Carlo Murras è nato nella campagna fiorentina dove tutt’ ora vive fra Pontassieve e Pelago, sempre pronto a sostenere con entusiasmo le iniziative di Axé. Autentico nella sua umanità che sa esprimere in ogni campo ed eccelle con passione nell’arte di cucinare.
Il 28 giugno a Napoli, dalle 09:00 alle 18:00 nello spazio comunale Piazza Forcella – Via Vicaria Vecchia, 23 si svolgerà una giornata di formazione pedagogica rivolta a educatori, operatori […]
Per saperne di più…
Il 28 giugno a Napoli, dalle 09:00 alle 18:00 nello spazio comunale Piazza Forcella – Via Vicaria Vecchia, 23 si svolgerà una giornata di formazione pedagogica rivolta a educatori, operatori sociali e semplici appassionati di arte ed educazione,.
Nei vari laboratori arteducativi si dimostrerà come le attività espressivo-comunicative favoriscano la cura del sé e del “grembo” sociale e, contemporaneamente, incoraggino le pratiche di integrazione.
Il filo conduttore che unisce i vari laboratori è il percorso dalla vita prenatale alla nascita, nascita fisica ma anche, metaforicamente, nascita dell’individualità e del proprio stile espressivo-comunicativo.
Nella nostra visione, infatti, la memoria prenatale del corpo è da considerarsi il fondamento dell’individuo e delle sue capacità di esprimersi e comunicare.
Questo tema verrà affrontato nel corso dell’intera giornata in maniera trasversale, attraverso la musica, il teatro e l’arte visiva. I partecipanti sperimenteranno concretamente e fisicamente come si svolge il lavoro arteducativo durante delle simulazioni di ciò che avviene durante un laboratorio.
In particolare, il laboratorio della sessione mattutina condotta da Giulia Biancardi e Irvin Nairetti, attraverso una breve descrizione teorica ed una parte esperienziale, introdurrà alla MusicaArTerapia nella Globalità dei Linguaggi – metodo Stefania Guerra Lisi, accompagnando in un viaggio dagli “stili prenatali” fino alla nascita.
In realtà però il progetto non nasce con questo evento. Si è infatti conclusa una prima fase in cui i Maestri di strada hanno tenuto laboratori territoriali di musica, teatro, arti visuali, trucco scenico, a cui hanno partecipato i ragazzi della periferia sud est di Napoli. Con loro il lavoro si è svolto sia in orario scolastico, affiancando la didattica nelle scuole, sia in orario pomeridiano con percorsi di sperimentazione artistica nei diversi presidi territoriali (Centro Asterix e Bordiga).
Quello che si è inteso realizzare, con questi laboratori è una doppia “restituzione”:
Venerdì 7 giugno i ragazzi hanno ‘restituito’ alla comunità il frutto di questo lavoro: a partire dalle 16:30 si sono avvicendati un gruppo musicale diretto dall’arteducatore Irvyn Vairetti, seguito da una sfilata di moda del gruppo di trucco scenico e uno spettacolo teatrale scritto e condotto da Nicola Laieta. Anche il Laboratorio di arti visuali ha partecipato con l’allestimento di una mostra curata da Cira Maddaloni.
Tutto il gruppo di Maestri di Strada ha lavorata alla riuscita dell’evento. La partecipazione del pubblico è stata molto numerosa, con la presenza di professori, dirigenti scolastici e intere famiglie. I ragazzi erano emozionati e visibilmente eccitati.
Durante il pomeriggio di restituzione è anche stato proiettato e interpretato il videoclip della canzone “Stamm’ cca’” che insieme al cortometraggio “So vivo” – realizzati rispettivamente dalle scuole Livatino e Marino – hanno vinto il primo e secondo premio del Vesuvio d’oro 2019.
Il pubblico si è lasciato contagiare dalla musica e dall’interpretazione dei ragazzi, battendo le mani per accompagnare le parole e il ritmo della canzone.
L’intero teatro è diventato una bolgia in cui tutti i presenti, attraverso la musica, si sono mostrati una comunità unita da un forte senso di apparenza. Ancora una volta l’arte ha mostrato la sua potenza educativa e sociale!
È stato questo forse uno dei momenti più emblematici dell’intera giornata.
(La canzone “Stamm’ cca’” è stata realizzata dai ragazzi del laboratorio di musica a cura di Irvin Nairetti. Il video, a cura di Gabriele Gigante, è stato realizzato dai ragazzi delle classi medie presso l’istituto comprensivo Marino-Santa Rosa del Lotto Zero.)
Una giornata di formazione suddivisa in più sessioni, rivolta a educatori, operatori sociali e semplici appassionati di arte ed educazione.
Dove: spazio comunale Piazza Forcella – Via Vicaria Vecchia, 23
Quando:Venerdì 28 Giugno Sessioni: 9.00 13.00 14.00 18.00
Con chi: Irvin Vairetti, Nicola Laieta, Ambra Marcozzi, Cira Maddaloni e Rocco Fava
Come partecipare: è indispensabile inviare una mail di iscrizione a trerroteteatro@gmail.com indicando il nominativo, specificando se si intende parteciperete alle attività dell’intera giornata o solo a quelle della sessione diurna (09:00-13:00) o pomeridiana (14:00-18:00).
Le sessioni saranno collegate ma indipendenti, per cui sarà possibile partecipare anche ad una sola delle sessioni della giornata di formazione.
Per info: +39 320-2166468; +39 333-7406409
Mail: trerroteteatro@gmail.com
I seminario sono proposti nell’ambito del CIP (Centro di identità Permanente) e del Progetto A-SCETATE, come anteprima di un ciclo di seminari dedicati all’arte e all’educazione – rivolti a docenti, educatori, operatori sociali e semplici appassionati di arte ed educazione – che si svolgerà per tutto l’anno scolastico 2019/2020.
Per maggiori info sul progetto A-SCETATE clicca qui.
Nei prossimi giorni arriveranno a Milano due bassi elettrici a sei corde donati ad Axé Italia da un generoso amico che per la seconda volta ha voluto che strumenti di […]
Per saperne di più…Nei prossimi giorni arriveranno a Milano due bassi elettrici a sei corde donati ad Axé Italia da un generoso amico che per la seconda volta ha voluto che strumenti di alta qualità potessero essere utilizzati nelle attività arteducative di Axé Brasile.
Questi nuovi strumenti che prossimamente arriveranno in Brasile sono un secondo dono offerto ai giovani educandi di Progetto Axé.
Il primo è stato un basso elettrico custom. Questa è la sua storia.
F. non ama che la sua generosità venga pubblicizzata o resa nota. Ed è per questo che ci permettiamo di raccontare la sua storia senza utilizzare il suo nome per esteso.
Nei primi anni 2000 F. commissionò ad un liutaio della sua regione uno strumento, un basso elettrico “custom” su sue specifiche richieste, scegliendo legni ed elettronica. Il risultato è stato uno strumento professionale che è stato un inseparabile compagno nei momenti più difficili della sua vita.
Dopo alcuni anni di difficoltà in cui la “vita gli ha voltato le spalle” e solo la musica non lo ha tradito, F. è riuscito a rialzarsi e a rimettersi in marcia diventando padre per ben due volte. Nel 2017 F. ha preso la decisione di continuare questo percorso di rinascita e di separarsi dal suo strumento per offrirlo a chi non ha la possibilità di permetterselo, i bambini di strada con cui lavora a Salvador Projeto Axé. Ci ha scritto che come musicista non ha potuto donarci la sua musica, ma ha voluto invece dimostrarci la sua solidarietà e sostenerci con uno strumento a cui è molto legato.
Ha così regalato a Progetto Axé, che realizza progetti propedeutici e sociali di grande importanza, il suo basso perché potesse essere utilizzato in un luogo dove si insegna quella meravigliosa arte che è la Musica.
Lo strumento è arrivato in Brasile per mano dello stesso Presidente Cesare de Florio La Rocca che ad ottobre 2017 si trovava a Milano per alcuni impegni di lavoro. Arrivato a Salvador lo strumento è stato giudicato dal supervisore di musica di Axé Brasile professor Chamusca di qualità superlativa e di suono eccellente. Da allora i nostri ragazzi hanno il privilegio di poterlo suonare e di dar forma ai loro desideri con la sua musica.
Per Progetto Axé è di fondamentale importanza poter disporre di strumenti di alta qualità perché, sian dai sui inizi nei primi anni novanta, Axé crede fermamente che non è vero che “a chi non ha nulla, qualsiasi cosa basta”. Sin da allora rifiutiamo con forza l’ipocrisia che vuole consegnare nelle mani dei poveri le briciole, considerando l’arte e l’eleganza prerogativa dei ricchi. Ed è per queste ragioni che Axé si fonda sull’idea della migliore educazione per i più poveri. Come ama ripetere in nostro fondatore Cesare de Florio La Rocca: ” Sono gli intellettuali che amano la miseria, i poveri adorano la bellezza”.
Il nostro generoso amico F. l’ha capito molto bene, i nostri ragazzi lo ringraziano in trepidante attesa di ricevere il secondo dono: due fantastici bassi a sei corde lavorati a mano con tanto di rispettive custodie, tracolle e corde di ricambio.
Progetto Axé è stato uno dei principali organizzatori e sostenitori del seminario RELAF 2019 (www.relaf.org). Ha partecipato ai lavori attraverso gli interventi di alcuni suoi operatori e con la rappresentanza […]
Per saperne di più…Progetto Axé è stato uno dei principali organizzatori e sostenitori del seminario RELAF 2019 (www.relaf.org). Ha partecipato ai lavori attraverso gli interventi di alcuni suoi operatori e con la rappresentanza attiva dei suoi educandi.
Sono stati proprio i giovani del gruppo Arteducativo di Danza Augusto Omolù e dell’unità di Capoeira a dare l’apertura ufficiale all’evento il 23 Aprile.
I giovani artisti di Axé hanno presentato la coreografia “Capoeira Bicho”, seguita dalla presentazione della “Berimbaus Orchestra”, concludendo la performance con uno splendido e fervido “Samba de Roda”. Lo spettacolo ha generato partecipazione ed entusiasmo tra i rappresentanti dei 21 paesi presenti al seminario, che hanno manifestato il loro apprezzamento per i nostri artisti con un lungo e caloroso applauso.
( Per vedere un estratto clicca qui)
Nove tecnici ed educatori di progetto Axé, con background e competenze in diverse, insieme a Marcos Candido Carvalho Coordinatore dell’intera area arteducativa, hanno partecipato attivamente ai tre giorni di confronto e dibattito, sottolineando l’impegno di Axé nella formazione continua e permanente dei suoi lavoratori.
Axé considera di grande importanza partecipare e promuovere incontri come questo, proprio in ragione delle ricche discussioni che generano e della possibilità di creare scambi sinergici con i progetti e le iniziative che si svolgono in tutta l’America Latina e nei Caraibi.
Durante il terzo giorno dei lavori ( Aprile 25), il nostro Marcos Candido è stato uno dei partecipanti al tavolo “Programmi di accoglienza familiare – Presentazione di 5 esperienze e risultati”, coordinato da Dora Alicia Muñoz, rappresentante di UNICEF Guatemala.
Marcos ha presentato l’evoluzione del lavoro di Axé con le famiglie, che proprio il prossimo 1 ° giugno completa 29 anni di pratica e di progressi. Questo impegno che coinvolge Projeto Axé sin dalle sue origine, si inserisce nel cuore di una azione e lotta politica per garantire uno spazio educativo e integrale di qualità a bambini, adolescenti, giovani e alle loro famiglie in modo che possano essere riconosciuti nella società come soggetti di diritto, di conoscenza e di desiderio.
(Per vedere il saluto del gruppo di educatori ed artisti di Projeto Axé clicca qui)
Il lavoro di Projeto Axé in questo settore fa parte delle azioni per il rafforzamento della famiglia, della gioventù e della comunità e si rivolge principalmente alle famiglie dei giovani che frequentano le sue unità arteducative.
Si tratta di un lavoro complesso e diversificato che comincia con l’educazione di strada e lo sviluppo sociale e comunitario, consolidando una proposta politica integrata che intende portare una trasformazione sociale attraverso l’inclusione di famiglie e bambini, adolescenti e giovani che vivono in condizioni di estrema povertà e abbandono.
È all’interno di queste attività che si sviluppano i processi di “coesistenza familiare, comunitaria e il rafforzamento dei legami”. Inoltre vengono proposte azioni per incoraggiare e favorire esperienze di cultura e di arte attraverso diverse pratiche (culturali e produttive) e fornendo le istruzioni per poter accedere alle politiche e ai servizi pubbliche per le famiglie.
Le attività includono:
La metodologia di lavoro con le famiglie di Projeto Axé è ampiamente descritta in una pubblicazione del 2010 “Acolhendo Familias no Axé”, pubblicazione sostenuta dal Segretariato per i diritti umani del governo federale del Brasile e tradotta anche in Italiano.
La durata del Seminario internazionale RELAF 2019 è stata importante, poiché ha permesso che una vasta diversità di rappresentazioni e testimonianze intorno al tema dell’accoglienza familiare e delle esigenze dell’infanzia dell’infanzia potesse emergere.
Ciò è stato possibile grazie ala partecipazione di numerosi esperti di diverse discipline e di decisori con diversi livelli di responsabilità nella progettazione e nell’attuazione di politiche pubbliche come: organizzazioni governative e della società civile; agenzie di cooperazione internazionale; ricercatori universitari ecc..
Progetto Axé è incluso in questo movimento latinoamericano come sostenitore e riferimento della pratica pedagogica e dell’educazione artistica, rafforzando il suo impegno per la difesa e la garanzia del diritto alla convivenza familiare e comunitaria.
Le azioni del Progetto Axé sono supportate dall’UNESCO / Criança Esperança, dal Segretariato di Giustizia, Diritti Umani e Sviluppo Sociale / BA e dal Dipartimento per la Promozione Sociale e la Povertà / SEMPS del Municipio di Salvador / BA.
Accoglienza familiare e convivenza comunità con tanto Axé!
La Rete Latino-americana di Accoglienza e Assistenza Famigliare (RELAF) mira a rafforzare e focalizzare i principali temi del metodo RELAF per la de-istituzionalizzazione:
Per maggiori informazioni: https://www.relaf.org/
Cari amici e sostenitori di Axé Italia, inviando a tutti voi auguri sinceri per una Pasqua serena con le Vostre famiglie, colgo l’occasione per rammentarvi che anche quest’anno il vostro sostegno servirà […]
Per saperne di più…Cari amici e sostenitori di Axé Italia,
inviando a tutti voi auguri sinceri per una Pasqua serena con le Vostre famiglie, colgo l’occasione per rammentarvi che anche quest’anno il vostro sostegno servirà a realizzare progetti di contrasto alla povertà educativa, in Italia e in Brasile.
Il cammino verso una società più giusta e consapevole parte dalla migliore educazione, offerta anche – e soprattutto – ai bambini che nessuno vuole, agli “ultimi fra gli ultimi”.
Compilando la dichiarazione dei redditi, nella sezione “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale [… ] D.Lgsn.460 del 1997”, firmate e inserite il codice fiscale 94116750483, scegliendo di sostenere ancora Progetto Axé Italia Onlus.
Prima di ringraziarvi, pubblico nuovamente qui sotto un video estemporaneo realizzato grazie alla disponibilità della nostra testimonial italiana più affezionata, che ci ricorda che donare il 5 per mille non costa nulla, ma ha un valore inestimabile per offrire la possibilità di una vita felice a bambini e ragazzi che non se la aspettavano più, restituendo loro la capacità di sognare e desiderare.
Si ringrazia Fiorella Mannoia per il prezioso e costante sostegno. Per la campagna “5 per mille: sorpresa meravigliosa!” un grazie ad Alessio Baccarini di Communicanda (copy, art direction, editing fotografico) e Corinto (per lo still life dell’uovo).
È stata una bella emozione sentire alla Radio Vaticana la storia di Monique, bambina di strada presente con altri 44 compagni al balletto “ Il lago dei Cigni” nel teatro […]
Per saperne di più…È stata una bella emozione sentire alla Radio Vaticana la storia di Monique, bambina di strada presente con altri 44 compagni al balletto “ Il lago dei Cigni” nel teatro più importante della città di Salvador. Al termine dello spettacolo Monique, che aveva inizialmente rifiutato ogni contatto con gli operatori di Progetto Axé, ha invece commentato “Ma perché non possiamo farlo anche noi?”. Un atteggiamento profondamente mutato da quello iniziale e che mostrava con efficacia il nuovo percorso che attraverso Axé poteva cominciare per Monique e i suoi compagni.
È questo un piccolo pezzo del lavoro prezioso che svolge Axé sotto la guida trentennale di Cesare de Florio La Rocca, un avvocato fiorentino che si è interamente dedicato alla missione di educare i bambini di strada di Salvador. Il bilancio dell’opera di Axé che va avanti ormai da quasi trent’anni è quello di aver tolto dalla strada più di 27 mila bambine e bambini sfruttati in ogni modo e abbandonati a se stessi.
Un aspetto che colpisce ascoltando le parole di Cesare è legato al fatto che molti dei ragazzi e delle ragazze che incontrano Progetto Axé, non solo vengono assistiti ogni giorno anche del punto di vista alimentare, ma alcuni di loro decidono di diventare formatori ed educatori, occupandosi di volta in volta dei nuovi arrivati, avendo assimilato l’esperienza e la metodologia di Axé sperimentandola con loro vita, e volendo così ricambiare con il loro contributo la nuova professionalità acquisita. Un circuito prezioso che rischia di incontrare incomprensioni e difficoltà con l’avvento del nuovo governo Bolsonaro.
L’iniziativa ha già una significativa sponda Italiana, al Nord in collaborazione con il Comune di Milano e al Sud con l’associazione napoletana Maestri di strada, e che dunque si sta progressivamente estendendo su tutto il territorio nazionale. Un modo non solo generoso per affrontare quello che comunemente si definisce il dramma delle povertà ma specificamente il tema della Povertà Educativa legata non solo a problemi economici ma più in generale alla difficoltà di favorire nei giovani l’espressione dei propri desideri e dei propri talenti.
Insomma un’iniziativa che, con intelligenza e generosità, è finanziata anche dalla Conferenza episcopale Italiana con la finalità di contribuire al sostegno economico e formativo delle madri e delle famiglie dei giovani di Axé.
Nuccio Fava
Presidente AGE – Associazione Giornalisti Europei.
Qui il podcast della trasmissione:
Per chi lo desideri, è anche possibile visitare la pagina del sito di Radio Vaticana e riascoltare la trasmissione direttamente da lì.
Per chi avesse confidenza con il portoghese riportiamo anche un precedente intervento di Cesare de Florio la Rocca presente nell’archivio di Radio Vaticana che data 3 gennaio 2017: clicca qui.
Conclusa la partecipazione alla settimana di Grande Formazione che ha portato grande fermento in tutto l’universo di Axé, il nostro responsabile Rocco Fava è impegnato fino al 22 marzo con […]
Per saperne di più…Conclusa la partecipazione alla settimana di Grande Formazione che ha portato grande fermento in tutto l’universo di Axé, il nostro responsabile Rocco Fava è impegnato fino al 22 marzo con i dirigenti di Axé Brasile in riunioni ed incontri per discutere diverse questioni che bollono in pentola.
Tra gli impegni più urgenti c’è la necessità di verificare l’andamento di due progetti:
Il 21 di Marzo c’è stato un incontro con la cineasta Cecília Amado, nipote del grande scrittore brasiliano Jorge Amado, autore del romanzo Capitani della Spiaggia (Capitães da Areia) dal quale Cecília ha ricavato un film nel 2010, che racconta la vita dei meninos de rua.
L’incontro era legato ad un progetto a cui la regista sta lavorando, la realizzazione di un documentario a cui vorrebbe partecipassero anche alcuni giovani di Projeto Axé. Si tratta di una serie televisiva in stile documentaristico di 18 puntate di 26 minuti ciascuna. Sono previsti nel corso dei prossimi mesi dei primi incontri con alcune giovani ragazze/educande per verificare il desiderio e la disponibilità a partecipare alle riprese che dovranno iniziare nei primi di luglio.
Tra le varie attività che hanno coinvolto Rocco in questo viaggio in Brasile c’è stata quella di accompagnare un gruppo di visitatori austriaci e italiani i quali, impegnati in Europa nel settore del sociale, hanno avuto la possibilità di conoscere il lavoro di Axé, entrando nelle unità di accoglienza e interagendo con gli educandi.
Hanno iniziato visitando l’Unità del Pelourinho situata nel centro storico della città nella quale vengono praticate le attività arteducative che coinvolgono: la musica (percussiva e strumentale), il canto (solo e corale), le arti visuali (pittura, scultura, disegno, grafica e moda pedagogica). L’unità accoglie quotidianamente circa 250 bambini, adolescenti e giovani.
L’unità non è attualmente nel suo massimo splendore. Da diversi mesi infatti l’Unità del Pelourinho è in fase di ristrutturazione. Il progetto realizzato e donato dall’architetto Luiz Humberto oltre la rifacimento dei bagni, prevede soprattutto l’unificazione della piazza interna e del refettorio in un unico spazio il quale avrà una copertura metallica e di vetro per favorire la ventilazione e proteggere lo spazio dalla pioggia. I lavori dovrebbero finire tra 50/60 giorni e permetteranno di diversificare le attività in unico spazio unificato che è concepito anche per ospitare spettacoli.
Particolarmente emozionante per il gruppo di educatori in visita è stato conoscere l’Unità Augusto Omolù di Danza e Capoeira. Qui le attività artistiche si diversificano in danza classica, contemporanea e afro, e capoiera (praticata tanto nella sua versione regionale quanto in quella angola).
Interessante notare che tutti gli educandi che hanno deciso di frequentare le attività dell’Unità devono partecipare al corso di capoeira e balletto classico: Axé ritiene che queste modalità di movimento strutturino il corpo e la sua armonia, costituendosi così come un passaggio propedeutico e favorendo l’accesso a tutte le modalità di danza.
Partendo dal lavoro con il gruppo infantile (bambini tra gli 8 e i 10 anni), passando per le attività con gli adolescenti sino ai corsi dei giovani professionisti, i visitatori europei hanno conosciuto le varie espressioni di danza e capoeira che l’Unità offre quotidianamente e gratuitamente a 160 bambini, adolescenti e giovani.
Accompagnata dagli istruttori di musica André Santos e Nelson Pena, ex-bambini di strada, la coreografa e professoressa di danza Ivete Ramus, direttrice dell’area di danza di Axé Brasile, ha condotto la lezione di danza afro la quale ha previsto una piccola rappresentazione dei giovani ballerini.
Pur essendo il periodo successivo al Carnevale il quale è generalmente motivo di fiacchezza per gli educandi i quali hanno bisogno di tempo di esercizio per rimpossessarsi dei giusti movimenti, la presenza dei visitatori ha stimolato in loro il desiderio di esporsi e di mostrarsi.
La batteria e le percussioni hanno accompagnato i ragazzi, i quali ancora una volta sono riusciti ad emozionare e coinvolgere tutti i partecipanti alla visita.
Ci avviamo alla fine di questa Grande Formação in cui, con una riflessione a più voci, si è approfondito il complesso concetto di anarchia dell’immaginazione, nei diversi ambiti. Sempre tenendo […]
Per saperne di più…Ci avviamo alla fine di questa Grande Formação in cui, con una riflessione a più voci, si è approfondito il complesso concetto di anarchia dell’immaginazione, nei diversi ambiti. Sempre tenendo al centro il ruolo che esso ha nell’educazione.
Ieri si è sopratutto discusso di come applicare le idee e le riflessioni dei giorni precedenti al lavoro futuro di Axé.
I partecipanti alla formazione si sono divisi in 5 gruppi di lavoro ognuno per la sua area: unità educazione di strada, unità del Pelourinho, unità Augusto Omolù di danza e capoeira, unità di accompagnamento familiare, equipe di nutrizione.
Infatti la Grande Formazione di Axé si costituisce di 3 fasi:
L’anarchia è un concetto complesso, difficile da comprendere anche per chi è abituato a studiare, a leggere, a riflettere. Figuriamoci per dei bambini e degli adolescenti. Projeto Axé non parla […]
Per saperne di più…L’anarchia è un concetto complesso, difficile da comprendere anche per chi è abituato a studiare, a leggere, a riflettere. Figuriamoci per dei bambini e degli adolescenti.
Projeto Axé non parla di anarchia con i bambini. Con forza affermiamo che ad Axé non si allevano giovani anarchici privi di regole.
I bambini non sono anarchici, ma sono liberi.
Ed hanno il diritto di godere questa libertà, ma anche di conservarla e di imparare a gestirla.
All’interno della società e nel rispetto della libertà degli altri.
Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.
Dante Alighieri
Per questo devono diventare an-archici, nel senso vero della parola.
Etimologicamente, in greco classico, la parola an-arché significa ‘senza un capo (esterno)’. L’anarchia non è, come talvolta crediamo, la ricerca del caos, della ‘bagunça’, bensì la ricerca, forse utopica, di una società in cui le persone non siano governate da altri ma si governino da sè. Tutte le persone.
Ma che cosa significa anarchici dell’immaginazione?
Significa che i bambini devono essere liberi di immaginare.
Questo in estrema sintesi il significato dell’espressione “anarchici dell’immaginazione”: essere e sentirsi svincolati da qualunque potere esterno nell’atto di immaginare, sognare, desiderare così da poter essere ricercatori della libertà, soggetti coraggiosi capaci di trasformare se stessi e il mondo intorno a noi.
Nella sua semplicità quest’idea sintetizza il lavoro di Projeto Axé: la pedagogia della libertà di Paulo Freire e la pedagogia del desiderio del nostro Marcos Antonio Candido Carvalho.
Dopo il bellissimo intervento di Paloma Amado sul tema Anarchici, grazie a Dio, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente e di cui presto pubblicheremo anche il testo completo, c’è stato […]
Per saperne di più…Dopo il bellissimo intervento di Paloma Amado sul tema Anarchici, grazie a Dio, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente e di cui presto pubblicheremo anche il testo completo, c’è stato un approfondimento sulla situazione politica e culturale del Brasile, non molto incoraggiante, come sappiamo.
Graça Druck, professoressa di Sociologia dell’Università Federale di Bahia, ha parlato dei rischi di neo-fascismo dopo la recente elezione di Bolsonaro a presidente, tema su cui aveva già scritto un articolo nell’edizione brasiliana di Le Monde Diplomatique, insieme a Luiz Filgueiras, anch’egli docente universitario a Bahia.
Vi consigliamo di leggere gli interventi di Filgueras su Le Monde Diplomatique, tutti molto interessanti per capire il Brasile di oggi (e di domani).
Nell’articolo apparso a novembre scorso, si sosteneva che l’elezione di Bolsonaro non era altro che il punto di arrivo di una strategia iniziata alcuni anni prima:
“Il colpo di stato parlamentare-mediatico-giudiziario del 2016, giunto a compimento con l’impeachment del presidente, pur nascendo da una confluenza di interessi diversi, ha dato voce soprattutto a una nuova destra in Brasile, dando vita al movimento neofascista che stiamo affrontando oggi. Ancora prima che si chiudessero le urne era diventato chiaro che, indipendentemente da chi fosse il vincitore, era stato costruito un movimento politico-ideologico di tipo neofascista che, sebbene avesse Bolsonaro come simbolo e rappresentante principale, tuttavia mostrava di essere indipendente dal leader.”
Insomma, una realtà molto complessa e per nulla incoraggiante.
Ma non preoccupatevi, oggi è un altro giorno. Sopratutto a Salvador. Sopratutto grazie ad Axé.
L’immaginazione dei bambini è anarchica, ed è per questo che anche chi li educa deve essere, o diventare, un anarchico dell’immaginazione. Questo è l’invito che ci viene da Progetto Axé […]
Per saperne di più…L’immaginazione dei bambini è anarchica, ed è per questo che anche chi li educa deve essere, o diventare, un anarchico dell’immaginazione. Questo è l’invito che ci viene da Progetto Axé quest’anno.
L’idea era stato già discussa da Cesare, a dicembre dell’anno scorso, in un’intervista al Giornale delle Fondazioni in cui sottolineava che dobbiamo avere “il coraggio storico di sognare con i piedi per terra”, dobbiamo credere fermamente che “il cambiamento è per oggi”, e “dobbiamo orgogliosamente, alimentando la Creatività, l’Innovazione, il Desiderio e l’indispensabile Immaginazione, gridare al mondo con la nostra azione: Siamo gli anarchici dell’Immaginazione.”
Siamo gli anarchici dell’Immaginazione
Projeto Axé ci regala così un’altra efficace espressione della speranza, in questi tempi in cui il mondo sembra andare nella direzione opposta (anche, e forse sopratutto in Brasile).
Tornano in mente le parole del Maestro Paulo Freire:
“Nel momento in cui molti fanno discorsi pragmatici e difendono il nostro adattamento ai fatti, tacciando sogno e utopia non solo come inutili ma anche come inopportuni […] può sembrare strano che io scriva un libro intitolato La pedagogia della speranza […] Per me, invece, la pratica educativa di scelta progressista non smetterà mai di essere un’avventura che svela, un’esperienza che ci fa scoprire la verità […] Uno dei compiti dell’educatore o dell’educatrice progressista, mediante l’analisi politica, seria e competente, è svelare le possibilità della speranza […]”
Freire diceva anche che occorre sempre partire dalla lingua e dal contesto degli educandi, e mai imporre dall’alto (o dall’altro) le parole da usare.
Ed è per questo che la prima a parlare di anarchia, nella Lectio Magistralis di lunedì mattina, sarà Paloma Amado, le cui parole nascono da una conoscenza profonda della realtà e della cultura di Salvador, la stessa da cui provengono gli educandi di Axé. Paloma è figlia dello scrittore Jorge Amado, l’autore che meglio ha saputo raccontare la vida dei meninos de ruà di Salvador (nel romanzo I capitani della spiaggia), e di Zelia Gattai, anch’essa “contadora de historias” attraverso le parole e le fotografie.
Paloma parlerà proprio della vita della madre, figlia di emigranti italiani nata a San Paolo, vissuta fin da bambina in mezzo agli anarchici brasiliani, come è stata raccontata in Anarquistas, Graças a Deus (Anarchici, Grazie a Dio), bellissimo libro autobiografico.
Ma neanche questo basta. La speranza da sola non è sufficiente. Necessaria, ma non sufficiente. Ancora una volta, sono le parole di Freire che ce lo fanno capire:
“Sono un uomo di speranza. Con ciò non voglio dire che attribuisco alla mia speranza il potere di trasformare la realtà e, così convinto, parta per il confronto senza prendere in considerazione i dati concreti, materiali basandomi sull’affermazione che la mia sola speranza basti. La mia speranza è necessaria, ma non è sufficiente […] Pensare che la speranza, da sola, trasformi il mondo e agire mossi da tale ingenuità è una maniera eccellente per cadere nella disperazione, nel pessimismo, nel fatalismo.”
Per trasformare la realtà, occorre una conoscenza molto approfondita della stessa,, anche teorica.
È a questo che puntano gli altri interventi della giornata:
Graça Druck parlerà di Neofascismo e resistenza democratica
Marle Macedo parlerà di Anarchismo, dalla Grecia ai nostri giorni
Alberto Pita parlerà di Creazione e immaginazione nell’arte
Alok, che in lingua sanscrita vuol dire “luce”, di mestiere fa il dj e il produttore musicale. È una autentica autorità nel panorama mondiale della musica elettronica. A settembre 2018 […]
Per saperne di più…Alok, che in lingua sanscrita vuol dire “luce”, di mestiere fa il dj e il produttore musicale. È una autentica autorità nel panorama mondiale della musica elettronica. A settembre 2018 ha visitato Projeto Axé a Salvador, che di certo conosceva indirettamente; Alok è infatti nipote di Mila Petrillo, fotografa che da ben 26 anni realizza e cura l’archivio fotografico di Axé.
Nel corso della visita, ha incontrato il presidente Cesare de Florio La Rocca, con cui si è intrattenuto in una lunga conversazione. Alok ha inoltre “portato in dono” il proprio brano Favela, realizzando due video in cui danza insieme ai giovani di Axé che fanno parte della unità di Danza e Capoeira intitolata ad Augusto Omolú.
Alok è pura luce, ma i nostri ballerini non sono da meno: davvero meravigliosi!
In pochi giorni, i video hanno raggiunto oltre due milioni di visualizzazioni su Instagram e YouTube: più Axé per tutti!
Il 29, 30 e 31 ottobre 2018, si è tenuto a Napoli, presso il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, il “Primo Congresso mondiale della Trasformazione educativa” promosso dall’associazione […]
Per saperne di più…Il 29, 30 e 31 ottobre 2018, si è tenuto a Napoli, presso il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, il “Primo Congresso mondiale della Trasformazione educativa” promosso dall’associazione Maestri di Strada. Tre le grandi aree tematiche: cura, bellezza e sogni. Sono intervenuti più di 100 relatori provenienti da tutto il mondo.
Lo scorso 30 Ottobre, durante la seconda giornata di lavori del Congresso dedicato al tema della trasformazione educativa, è toccata ai nostri Cesare de Florio La Rocca e Marcos Antonio Candido Carvalho i quali sono intervenuti approfondendo il ruolo della bellezza nel processo educativo. (È disponibile la registrazione audio di entrambi gli interventi.)
In un crescente pathos palpabile tra un pubblico attento e numeroso – il quale ha omaggiato i nostri con un lungo applauso ed alzandosi in piedi – Cesare De Florio La Rocca ha concluso il suo discorso dichiarando quanto non si possa offrire ai nostri studenti l’avventura di apprendere la conoscenza, senza sforzarsi di insegnare loro il piacere e il godimento che tale viaggio comporta, richiede e offre. Ma per saper stimolare tale “orgasmo pedagogico” è necessario diventare “anarchici dell’immaginazione”.
A conclusione il presidente di Maestri di Strada Cesare Moreno ha reso omaggio a Progetto Axé donando al suo fondatore e presidente l’opera “L’arciere delle Stelle” realizzato dall’artista Riccardo Dalisi.
L’occasione è stata particolarmente propizia per condividere pubblicamente la notizia della nascita del progetto “Ascetate” che vedrà Maestri di Stradi e Axé Italia impegnati insieme nel corso del 2019 e 2020 per far crescere l’arteducazione a Napoli.
Giovedì 25 ottobre a Firenze, nella Sala degli Specchi di Palazzo Medici Riccardi, Cesare e Marcos hanno incontrato l’assessore Sara Funaro e il Presidente della Fondazione Meyer Giampaolo Donzelli che […]
Per saperne di più…Giovedì 25 ottobre a Firenze, nella Sala degli Specchi di Palazzo Medici Riccardi, Cesare e Marcos hanno incontrato l’assessore Sara Funaro e il Presidente della Fondazione Meyer Giampaolo Donzelli che nel 2017 avevano accompagnato il sindaco Dario Nardella in visita ufficiale a Salvador di Bahia per “riallacciare e ingrandire i rapporti con questa bella realtà fondata e guidata da La Rocca“.
All’incontro, patrocinato da Comune di Firenze, hanno partecipato anche Sally Innocenti e Rocco Fava, presidente e direttore esecutivo di Axé Italia e la cantautrice Anna Lorio. Era anche presente Fiorella Mannoia, da sempre vicina a progetto Axé, di cui è testimonial italiana da più di 10 anni.
Il clou dell’incontro “Da Firenze a Salvador di Bahia: Progetto Axé” è stato il momento in cui i vari partecipanti hanno raccontato l’attività dell’organizzazione che in 28 anni è riuscita a recuperare più di 27.000 bambini, adolescenti e giovani con un innovativo approccio pedagogico, oggi sempre più conosciuto anche in Italia grazie al lavoro di disseminazione che da diversi anni Axé Italia sta portando avanti.
Ascoltare le varie testimonianze e i diversi punti di vista sul progetto Axé – arricchiti da foto e video – ha emozionato il pubblico.
A conclusione della serata il Presidente Donzelli ha rivolto a un gruppo di educandi/artisti di Axé l’invito a realizzare un loro spettacolo il prossimo 21 marzo, primo giorno di primavera, in occasione della festa annuale del Meyer di Firenze, “ospedale dei bambini” noto in tutto il mondo.
Fiorella Mannoia, riguardando il video del 2012 in cui si esibiva con i ragazzi di Axé in una delle tappe del Tour Sud, si è commossa. Ha dichiarato che quell’esperienza, condivisa con Axé Italia e dedicata a tutti i popoli del Sud del mondo, è stata la più importanti e coinvolgenti della sua intera carriera artistica.
Il giorno prima, alla Casa del Popolo di Pelago, la presidente di Axé Italia Sally Innocenti ha riunito più di 80 persone per una cena di solidarietà, a cui ha partecipato anche il Sindaco Zucchini, durante la quale sono stati raccolti fondi anche attraverso la vendita di prodotti della collezione sostenibile progettata e realizzata da Moda Axè, portati direttamente dal Brasile.
La serata si è aperta con il saluto di Sally che, raccontando di come 15 anni or sono ha scoperto Progetto Axé, ha condiviso e trasmesso ai partecipanti la passione e le ragioni che la spingono a dedicarsi ad Axé Italia. Durante la cena, ricca di tipici piatti toscani, saporiti e abbondanti, mentre scorrevano immagini dell’ultimo video di Alok e di Um dia em Axé (video realizzato dal regista e fotografo Vittorio Moroni). si sono intervallati gli interventi di Marcos, di Cesare e di Rocco che hanno dato una panoramica delle storia e delle azioni di Axé in Brasile e in Italia.
Emilia Manunta, consigliera storica di Axé Italia era presente all’evento insieme al marito professor Guido Clemente (Presidente Onorario di Axé Italia) e ci ha lasciato questa testimonianza:
“Rocco raccontava di quando Axé Brasile stava iniziando i suoi primi passi e di come un episodio in particolare, tra i tanti, avesse segnato una svolta nelle dinamiche del Projeto, confermando come la Pedagogia del Desiderio sia la miglior spinta per proporre ai “ragazzi di strada” un cambiamento di vita. Anche se avevo sentito Cesare ricordare più volte quell’episodio, le parole di Rocco mi hanno emozionato come la prima volta. Si trattava della storia di una bambina, Monique, che aveva dichiarato agli educatori di non avere niente da perdere, e che in poco tempo aveva assistito, emozionata, ad uno spettacolo di danza nel teatro Casto Álves di Salvador frequentato dalla borghesia ricca, e aveva espresso il desiderio, e la convinzione, che anche lei avrebbe potuto, un giorno, ballare lì.
Affiorò alla mia memoria il primo incontro con i ragazzi a Salvador. Cesare aveva organizzato per noi, piccola delegazione di Italiani, uno spettacolino di canto e musica fatto dai ragazzi della scuola di musica che avevano delle voci veramente melodiose e intense. Ricordo che dietro di noi come in una specie di loggione si accalcava un numeroso gruppo di bambini e ragazzi, si sentiva un fitto chiacchiericcio, ma quando Cesare ha detto “silenzio!“ improvvisamente è calato il silenzio. Ho pensato a come avessero fatto a educare così bene tutti questi bambini che vivevano per le strade senza regole, anzi infrangendole per sopravvivere.
Mentre Marcos parlava della situazione di migliaia di bambini che oggi vivono in strada e di quanti educatori occorrono per raggiungerli, i miei pensieri andavano ai tanti episodi che avevano colpito sia me che mio marito, tanto da spingerci a portare in Italia il Progetto Axé, sperando che l’ArtEducazione e la Pedagogia del Desiderio si diffondessero e potessero attecchire anche in Italia come Cesare desiderava. Mio marito accompagnava un folto gruppo di ragazzi che, insieme ad alcuni educatori, avevano preso l’aereo a Rio de Janeiro. Venivano in Italia per fare degli spettacoli di danza e musica. Il personale dell’aereo era preoccupato che i ragazzi potessero disturbare i viaggiatori durante il lungo viaggio intercontinentale, ma i ragazzi sono stati talmente educati che alla fine hanno ricevuto i complimenti delle hostess.
Mentre Cesare parlava di come sia importante dare la migliore educazione ai più poveri per riaccendere in loro il Desiderio, ricordavo le prestazioni altamente professionali durante gli spettacoli, i loro corpi muoversi armoniosi e possenti nella danza e nella capoeira, mentre i musicisti suonavano dando il ritmo. E ricordo i salti di quel ballerino che è stato ammesso a far parte del corpo di ballo del Bolshoi, i gorgheggi melodiosi di Silvane. La serietà e professionalità dei ragazzi dell’Axé si manifestava anche in piccoli avvenimenti come quando, a Firenze, dovendo caricare sul pulmann i numerosi e voluminosi arredi per lo spettacolo, ogni ragazzo aveva, e portava a termine, il proprio compito silenziosamente, senza che ci fosse uno screzio fra loro o che gli educatori dovessero intervenire.
Vorrei anche ricordare un’altra cosa che mi aveva colpito – e ancora mi colpisce – dell’ottimo lavoro degli educatori: il comportamento di ragazze e ragazzi a tavola – durante i pasti – tanto nell’immensa mensa del Pelourinho di Salvador con centinaia di bambini e ragazzi, quanto durante il viaggio in Italia nei vari ristoranti. Proprio nel nostro ultimo giorno a Napoli il cuoco ha voluto manifestare il suo apprezzamento con una magnifica torta a sorpresa, per il comportamento tenuto dai ragazzi a tavola e nella struttura messa a nostra disposizione per una settimana. Come ho potuto capire l’appartenenza all’Axé era allora per questi bambini e ragazzi la cosa più importante della loro vita.
Spero che Axé Italia possa diventare altrettanto importante per i bambini e ragazzi disadattati del nostro paese!
Rimango sempre colpita dalle persone che hanno gli occhi lucidi quando raccontano i propri sogni e le proprie passioni. E’ così che Sally e Rocco, seduti su un muretto, hanno […]
Per saperne di più…Rimango sempre colpita dalle persone che hanno gli occhi lucidi quando raccontano i propri sogni e le proprie passioni.
E’ così che Sally e Rocco, seduti su un muretto, hanno dato il via a una splendida serata, nella bellissima campagna in località “Cancellino” appena fuori Pontassieve in provincia di Firenze.
Buon umore e voglia di esserci. Questi sono i sentimenti che hanno dato iniziativa alla “Cena sull’Aia” di Sabato scorso, per finanziare il progetto Axé Italia.
La cena preparata da Cristina e Carlo con un menù raro e delizioso, i dolci di Mariagrazia, il vino sincero di Checco, il pane del forno “La Torre” e la generosa partecipazione della Compagnia delle Arti, al servizio, come sempre, per le necessità della serata.
Sessanta invitati, e molti altri che sono rimasti purtroppo fuori, ai quali chiediamo ancora scusa e promettiamo di rifare l’evento al più presto.
Sally ci racconta del suo incontro con Axé, e della sua esperienza con i bambini di strada in Brasile durata 6 mesi qualche anno fa.
Mi sono commossa, perchè anche se siamo molto amiche da tempo, e abbiamo condiviso emozioni intense, il suo sguardo quando parla di quei bambini, si fa di quel luminoso che solo un amore davvero grande e ispirato può dare. E’ una cosa che hanno in comune le persone che si prendono cura dei loro sogni.
Infatti a far crescere l’emozione prosegue Rocco, con il suo volto acceso, con parole direttamente dal cuore, e alcuni video emozionanti, che ci parla dei valori di Axé, come la Pedagogia del desiderio, e l’Arte come strumento per dare visibilità e riconoscimento a chi non viene visto. Rispondere alle necessità dei poveri, con un progetto ricco.
E sentendo parlare Rocco, così come quando sentii Cesare, si intuisce che non si parla solo di povertà o ricchezza materiale. Si parla di restituire l’uomo all’uomo, il sacro al profano, la dignità a tutti quegli esseri umani costretti a subire le profonde ingiustizie di questo mondo. Fa sempre male sentire parlare degli abusi verso gli esseri umani, ma quando si parla di bambini diventa uno squarcio profondo.
Da una decina di anni ormai Sally e tutta la sua famiglia hanno preso a cuore questo progetto, e sono stata partecipe di molti eventi organizzati con lo scopo di dare una mano.
Axé, fondata da Cesare De Florio La Rocca, un fiorentino che ormai vive in Brasile da oltre 50 anni, e tenta da oltre 25 anni di rispondere alle numerose difficoltà dei bambini di strada di Bahia, offrendo accesso a una ricchezza che nessun conto in banca può dare. Quella di mettere in luce ogni possibile talento, ridando speranza, attraverso cura e rispetto per l’altro. Creare le condizioni perché quei bambini possano tornare ad “esserci”.
Sally e Rocco tentano di far crescere radici e ali allo stesso progetto però qui in Italia, dove comunque ci sono un milione di bambini che non hanno accesso alla possibilità di valorizzare i propri talenti e che sono vittime di esclusione, ingiustizia e abuso.
E’ stato un piacere essere presente, incontrare un altro pezzetto di famiglia di vita, dove aiutare gli altri non si ferma all’assistenza, ma diventa crescita reciproca. La mia voce e la mia musica si sono sintonizzate perfettamente con lo spirito della serata e non solo. Ho sentito una profonda risonanza, la gioia di incontrare chi come me crede ancora nel valore della vita e in quello dei diritti umani, così come offrire il modo perché ognuno ritrovi la sua voce nel mondo e condividere il coraggio e la determinazione che occorrono per abbracciare queste cause.
La serata è stata decisamente un successo.. Il bilancio più che positivo da tutti i punti di vista. Sorrisi, emozioni e qualche lacrima di commozione hanno aleggiato insieme al venticello fresco della sera, alla buona musica e a quel senso di eterno di quando tante belle persone stanno insieme da cuore a cuore.
Buon lavoro ad Axé Italia, Axé in Brasile e restate sintonizzati perchè le belle notizie continuano ad arrivare.
Anna Iorio, cantautrice nata a Cambridge e vissuta in Italia dall’età di 8 anni.
Laureata in Scienze della Formazione all’Università di Firenze, ha anche un diploma in musicoterapia evolutiva.
Lavora da molti anni nel sociale con minori e stranieri, svolgendo inoltre attività di musicoterapia con soggetti diversamente abili.
“Abbiamo bisogno di credere nel mondo”, scrive Gilles Deleuze. Abbiamo bisogno di credere nel sud del mondo, aggiungiamo noi. La geografia non è soltanto una faccenda di divisione dello spazio […]
Per saperne di più…“Abbiamo bisogno di credere nel mondo”, scrive Gilles Deleuze. Abbiamo bisogno di credere nel sud del mondo, aggiungiamo noi. La geografia non è soltanto una faccenda di divisione dello spazio esteso, è prima di tutto questione di direzioni esistenziali, coordinate vissute, spazi intensivi. Esiste un nord e un sud dell’anima.
Da tempo immemore, il primato spetta al nord. Ci orientiamo a partire dal nord della stella polare, punto esterno e astratto, in posizione di sorvolo rispetto allo spazio solcato dai corpi che lo attraversano.
La geografia non è soltanto una faccenda di divisione dello spazio esteso, è prima di tutto questione di direzioni esistenziali, coordinate vissute, spazi intensivi. Esiste un nord e un sud dell’anima.
Ed è ancora il nord a calamitare le speranze dei popoli che migrano in cerca di un futuro migliore, o di quelli in cerca di un futuro tout court, come avviene per le genti dell’Africa martoriata che si muovono verso l’Europa.
Stessa cosa per le masse di giovani che si spostano dal nostro meridione verso un settentrione mai avaro di promesse, troppo spesso disilluse. E quando nemmeno il nord del Bel Paese è abbastanza, si punta ancora più su: c’è la Berlino multiculturale popolata di artisti o presunti tali; la Londra delle opportunità che guardano al merito invece che alla carta d’identità, e poco importa se la meritocrazia trapassa nel gioco al massacro della competizione a tutti i costi; e poi c’è Parigi, l’aristocratica, sublime Parigi che in mancanza di un certo intercalare di pernacchie non ti potrai mai integrare veramente. Senza dimenticare i paesi scandinavi, il welfare integerrimo e mai un mozzicone per terra.
Qualsiasi cosa cerchiate, puntate al nord. Probabilmente lungo la strada dimenticherete cosa stavate cercando. Meglio. Smettete di cercare, continuate a camminare seguendo la stella polare.
Ovunque voi siate, il desiderio vi sospingerà a sud, perché il sud è il luogo in cui il nord siderale consolida la sua assenza. Il sud, questo sud dell’anima, è il luogo del desiderio.
Ma ci sono momenti in cui la stella si oscura, si perde, viene a mancare. E quello è il momento di desiderare. Forse la fortuna di questa parola si deve al suo etimo, che evoca rotte perdute e nuovi mondi scoperti.
Desiderio, infatti, significa il venire a mancare (de-) della stella (sidus) che ci guida, quella stessa stella polare che ci indica il nord. Che ci dice cosa fare e verso dove andare, che ci assegna uno scopo e un senso – cioè un significato e una direzione. Il desiderio, invece, sorge dal buco nero della stella, la stella del nord che implode.
Ovunque voi siate, il desiderio vi sospingerà a sud, perché il sud è il luogo in cui il nord siderale consolida la sua assenza. Il sud, questo sud dell’anima, è il luogo del desiderio.
Il sud, perciò, è uno dappertutto e ovunque il medesimo. A Napoli come a Salvador de Bahia.
Napoli e Bahia si incontreranno il prossimo maggio, a rinnovare uno scambio iniziato da alcuni tra Maestri di Strada e Projeto Axé, due associazione che hanno incrociato le rispettive traiettorie, scoprendo non pochi punti di contatto. A cominciare dall’attenzione e l’impegno quotidiano nei confronti di giovani e giovanissimi, quell’energia desiderante della comunità.
In comune poi, Axé e Maestri di Strada hanno un metodo consolidato, quello dell’Arteducazione, nella ferma convinzione che l’Arte e la Cultura non sono orpelli da esibire o passatempo per chi il tempo se lo può permettere. Al contrario, qui – in questo sud emotivo, le cui uniche coordinate sono pulsazioni del desiderio –, a Bahia come a Napoli, a Milano come altrove, l’arte è espressione della vita, di un vitalismo che lotta per emergere.
Solo una buona cultura artistica può canalizzare queste spinte, affinché il soprassalto di una vita che intende realizzarsi non si richiuda nella spirale della violenza. Violenza degli esclusi, di chi abita i margini, cui solo una certa testardaggine può far fronte: l’ostinazione di chi non accetta le logiche dell’esclusione e della ghettizzazione.
Il primo incontro tra Axé e Maestri di Strada avviene a Genova nel gennaio del 2015, in occasione del convegno Ai confini dell’educazione. A ottobre 2016, Cesare Moreno, Presidente di Maestri di Strada, viene a sapere della presenza a Roma di Cesare de Florio La Rocca, il fondatore di Projeto Axé, e lo raggiunge nella capitale. È qui che si stabilisce il contatto definitivo tra i due.
Solo una buona cultura artistica può canalizzare queste spinte, affinché il soprassalto di una vita che intende realizzarsi non si richiuda nella spirale della violenza.
Ad agosto 2017, una delegazione di Maestri di Strada vola a Bahia per una dieci giorni di formazione condivisa, nella promessa di organizzare presto un nuovo interscambio a Napoli. Nell’ottobre del 2017 Rocco Fava, Responsabile Esecutivo di Axé Italia, e Marcos Candido Carvalho, Coordinatore dell’area arteducativa di Projeto Axé, partecipano a Sconfini dell’educazione, organizzato da Maestri di Strada a Napoli.
Il 7 Novembre 2018, infine, Cesare Moreno, Cesare La Rocca e Marcos Candido si ritrovano Milano, intervenendo al convegno Arteducazione e Pedagogia del desiderio, organizzato da Axé Italia all’Università Statale di Milano per presentare la proposta educativa di Axé.
Il 4 maggio prossimo, l’interscambio riprenderà e la promessa sarà mantenuta. Un gruppo di educatori di Projeto Axé visiterà Maestri di Strada a Napoli per una nuova dieci giorni di formazione condivisa. Non prima, però, di una sosta di qualche giorno a Roma, per ammirare le bellezze immortali della Città Eterna e cibarsi di quel nettare che è alla base della pedagogia di Axé. E prima di partire alla volta di Napoli per dare inizio ai lavori, domenica 6 maggio, il gruppo assisterà al Regina Coeli di Papa Francesco a San pietro.
Questa volta Cesare de Florio La Rocca non sarà parte del gruppo, ma sicuramente gli educatori di Bahia porteranno con loro la presenza simbolica del loro Velho, colui che ha reso possibile questa esperienza che dura da 27 anni. In prima linea sarà invece l’altro Cesare, il maestro coi sandali.
Strana coincidenza del caso, quella per cui questi due movimenti che stanno per rinsaldare il loro interscambio, abbiano al loro capo due figure che portano il nome del conquistatore per antonomasia, Cesare. Nomen omen? Le schiera di Axé, come quella dei Maestri di Strada, non conosce terre da conquistare. Eppure il carisma di entrambi i condottieri val bene quel nome. Nessuna terra da conquistare, infiniti territori da liberare. Territori invisibili ma pulsanti, sono i territori del desiderio.
Andrea Palumbo: molisano di nascita, ha studiato a Milano dove ha conseguito due lauree in Filosofia.
Appassionato e studioso del pensiero di Jacques Lacan ha trovato in Progetto Axé una fonte d’ispirazione.